Testa Irma

Da Wikisport.
Jump to navigation Jump to search

IMMAGINI

Irma Testa è una pugile italiana nata a Napoli, precisamente a Torre Annunziata, il 28 dicembre del 1997.
Come molti ragazzi della sua età in quel tipo di quartiere come Torre Annunziata, crescono per strada, e come Irma vedono la violenza, l’odio, il malessere, la sottomissione delle donne, l’atleta non accetta tutto questo, è irrequieta e piena di rabbia, rabbia che poi sfogherà con la boxe. Irma è la prima donna pugile italiana a partecipare alle Olimpiadi di Rio De Janeiro nel 2016.
Dopo aver provato tanti sport tra cui calcio, arrampicata e pallavolo ha scelto la noble art ovvero il pugilato, arrivando fino a Rio. Irma afferma di aver incominciato a boxare all’età di 12 anni, grazie a sua sorella Lucia, la quale si allenava già nella ‘’Boxe Vesuviana’’ la palestra nella quale tra ganci e montanti ha superato la diffidenza di genere fino a raggiungere il traguardo più ambito, le Olimpiadi di Rio 2016. La campionessa ha cominciato davvero presto a vincere medaglie. Ha vinto il suo primo oro europeo nel 2013 in Bulgaria, nella categoria 52 kg. Nel 2014 ha conquistato gli argenti al mondiale Youth di Assisi e alle Olimpiadi giovanili di Nanchino.
In seguito, a soli 17 anni, nel 2015 vince i mondiali femminili juniores in Taiwan.
Nella vita sportiva di Irma molto importante è il ruolo dell’allenatore Lucio Zurlo, il quale sin da subito aveva visto in Irma un qualcosa di speciale. Irma arrivò in palestra con l’intendo di fare ginnastica posturale, dopo un po’ di tempo il maestro cercò di convincere la futura atleta a iniziare con il pugilato, dopo un po’ di tempo riuscì nel suo intendo.
Irma non proveniva da una bellissima situazione sociale, come afferma lei stessa, Torre Annunziata non era una bella realtà, con i suoi lati belli e i suoi lati oscuri, e come racconta l’atleta lei era proprio nella parte negativa di quella cittadina. Proprio per questa ragione Irma ha lasciato la Campania per cercare un riscatto sociale attraverso lo sport.
Il maestro Zurlo nella sua palestra si occupa proprio di questo, di prendere i bambini per strada per fargli capire che c’è qualcosa di più importante della strada sbagliata, ed è la strada giusta.
‘’Butterfly’’, proprio questo è il soprannome che il mondo della boxe ha deciso per lei, perché proprio come una farfalla, è difficile da prendere. ‘’Butterfly’’ è anche il titolo del docufilm diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
Il documentario racconta la storia di tre anni della vita di Irma; per tre anni i due registi hanno seguito Irma in ogni suo allenamento tra Assisi e Torre Annunziata.
L’obiettivo dei due registi è stato quello di mettere a nudo le fragilità dell’atleta, le sue forze e i suoi punti deboli. Avendo raccolto tre anni della vita di Irma (2015-2018) i due registi ripresero anche il fallimento sportivo che la nostra campionessa ha dovuto affrontare, ovvero la sua sconfitta ai quarti di finale alle Olimpiadi di Rio 2016. Nel lungometraggio non si può non notare come dalla tenacia e dalla determinazione, l’atleta passa allo sconforto, dopo l’eliminazione dalle Olimpiadi, mettendo in discussione tutto il lavoro fatto nei 4 anni precedenti. Ma nonostante ciò Irma non si arrende, dopo un periodo di pensieri negativi, ritorna ad allenarsi con la nazionale; per questo il docufilm termina con un finale aperto, facendo capire al pubblico che Irma non si ferma alle Olimpiadi di Rio ma pensa già al suo prossimo obiettivo; Tokyo 2020, sperando in un esito diverso da quello precedente.
Ciò che viene fuori da questo documentario è l’importanza del pugilato nella vita di Irma, come nella vita di molti giovani. Il pugilato definito come ‘’noble art’’ sin dall’antichità è uno sport povero ed essenziale, uno sport di strada, che ha permesso a tantissimi giovani dei paesi più poveri ad allontanarsi dalla strada e tramite il rigore di questa disciplina li allontana dal loro vecchio stile di vita avvicinandoli sempre di più alla retta via. Così è stato per ‘’butterfly’’ (Irma Testa) che grazie al pugilato è riuscita a vincere nella vita, sconfiggendo i pregiudizi e abbattendo ogni discriminazione di genere.
‘’VOLTEGGIA COME UNA FARFALLA, PUNGI COME UN’APE‘’
-Muhammed Ali.

Sitografia


Bibliografia


  • A.Cassigoli C.Kauffman, Butterfly, docufilm, Italia 2018 .