Scarabello Luigi
IMMAGINI
Luigi Scarabello nasce ad Albiano Magra (dove comincia a giocare nei ritagli di tempo dal lavoro e dalla famiglia) il 17 giugno del 1916.
La carriera
Scarabello Luigi interno di centrocampo di grande tecnica, si mette in evidenza con lo Spezia, tanto da essere convocato per le Olimpiadi di Berlino del 1936 da Vittorio Pozzo. La cosa è ancora più rilevante se si pensa che Scarabello milita in serie C ed è il primo e ultimo giocatore a riuscire in una simile impresa. Dopo aver vinto la medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Berlino del 1936, si trasferisce al Genoa, dove fa capire subito il perchè della scelta del Commissario Tecnico della Nazionale. Durante la sua vita è stato anche allenatore di calcio, attore e assistente regista italiano. In ambito cinematografico è noto anche con lo pseudonimo di Sergio Landi. Nel 1940 sposa l'attrice Lilia Silvi, all'epoca considerata la "Shirley Temple" italiana, partecipando anche a cinque film da lei interpretati tra il 1941 e il 1944 come attore (ricordiamo Violette nei capelli e Barbablù) e assistente regista ( Il diavolo va in collegio, Giorni felici, La bisbetica domata), con lo pseudonimo di Sergio Landi. Con Lilia Silvi rimarrà 67 anni, tutta la durata della sua vita. Nel 1946-47 ritorna al calcio giocato nel Taranto (serie “B”) dove colleziona 5 presenze. Nel corso della sua vita è stato anche un partigiano combattente di montagna insieme alla moglie. Nel dopoguerra intraprende con scarsa fortuna la carriera di allenatore nello Spezia (1949-1950, 1952 1957), di cui è anche direttore tecnico nelle annate 1957-1959 e 1964-1969. Deceduto a Nettuno all'età di 91 anni, con lui è deceduto L’ultimo campione olimpionico di calcio di quella favolosa impresa di Berlino 1936.
La storia di quell’impresa olimpionica
Con gli Stati Uniti l’italia vinse 1-0 con una rete di Frossi, l'opportunista, nel secondo tempo. Nell’incontro seguente, allo Stadio Momsen contro il Giappone, l’italia vinse con un eclatante punteggio di 8-0 ( 4 reti di Biagi, 3 di Frossi e una di Cappelli). Quel giorno, secondo i racconti di Pozzo (allenatore della Nazionale olimpica) furono gettate le basi che portarono alla conquista dell’oro olimpico. Il 10 agosto, in semifinale, davanti ai novantamila spettatori dell'Olympiastadion, l'Italia domò la favorita Norvegia 2-1, che presentava una vera e propria Nazionale maggiore, reduce dall'aver estromesso la Germania, padrona di casa. Il sofferto successo arrivò ai supplementari, con una rete decisiva di Annibale Frossi, che aveva ripreso al 96' una conclusione di Bertoni. Neri al 15' aveva portato in vantaggio gli azzurri, prima del pareggio di Brustad al 57'. L'incontro sul campo fu duro, e l'Italia, provata, fu costretta a chiudersi in difesa negli ultimi minuti. L'ultimo incontro fu disputato il 15 agosto con l'Austria. Anche questa volta l’italia riuscì ad ottenere la vittoria solo ai supplementari per 2-1 grazie ad una doppietta del solito Frossi il quale segnò la prima rete al 70', approfittando di una mischia in area e la seconda al 92' su azione manovrata, dopo il pareggio di Kainberger giunto all'80'.