Rademacher Erich
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Erich Rademacher è stato ciò che possiamo definire il precursore dello stile farfalla nel nuoto.
Erich nasce in Germania, il 9 giugno 1901 e viene ricordato come uno dei membri dell’International Swimming Hall of Fame per essere stato un primatista mondiale in stile rana.
La sua carriera inizia a Magdeburgo, dove è nato e dove vince la sua prima gara nel 1913, ma si qualificherà anche come assicuratore di professione. In venti anni Rademacher “stabilisce trenta record mondiali e ha vinto una varietà di gare di nuoto e pallanuoto. Nel 1924 detenne tutti i record mondiali di oltre 100, 200, 400 e 500 metri in stile petto. Alla fine della sua carriera, poteva guardare indietro a 998 vittorie. Otto volte è stato campione tedesco oltre 100 metri di petto.”
Specializzatosi in stile rana, nonostante i traguardi europei e mondiali e le medaglie ai Giochi Olimpici, Rademacher non potè partecipare alle Olimpiadi del 1920 e del 1924, a causa delle conseguenza politiche che colpirono la Germania a seguito della prima guerra mondiale, che non potè prendere parte alle gare. Tuttavia partecipa a gare negli Stati Uniti e in Giappone, e nel 1928 diventa campione olimpico di pallanuoto con la squadra tedesca.
Oltre ai grandi risultati ottenuti in carriera, Erich Rademacher viene riconosciuto come uno dei precursori dello stile farfalla reinterpretando il movimento delle braccia nello stile rana in cui si era specializzato.
Il sito www.nuotomania.it scrive che “osservando i regolamenti della rana, che non specificano altrimenti lo stile, il tedesco Erich Rademacher nuota recuperando le braccia fuori dall’acqua, come per effettuare una doppia bracciata a crawl.”
La tecnica non mancò di proteste da parte del mondo dello sport, ma che non portarono a nessuna squalifica poiché nel 1926 il regolamento della rana non specificava i limiti della bracciata.
La farfalla nasce dunque come evoluzione della rana, nel momento in cui gli atleti, di cui Rademacher fu il precursore, si resero conto che recuperare le braccia fuori dall'acqua piuttosto che sotto il suo livello aumentava la velocità, nonostante fosse più faticoso e solo nel momento in cui quasi nessuno nuotava più nello stile rana tradizionale, fu introdotta la regola per la quale nella rana era vietato sollevare le mani al di sopra dell’acqua.
Al movimento a farfalla delle braccia di Rademacher col tempo viene quindi abbinata la gambata “a delfino” che “consiste in un movimento ondulatorio (da qui il nome "delfino") che fa immergere prima le ginocchia leggermente flesse, poi i piedi (fase discendente). Poi le gambe tornano in superficie seguendo sempre il movimento ondulatorio (fase ascendente).
Lo stile farfalla fu però riconosciuto ufficialmente col nome attuale dalla Federazione Internazionale di Nuoto solo nel 1954 e venne stato accettato come disciplina olimpica a parte nel 1956, per le Olimpiadi di Melbourne.
La Federazione Internazionale di Nuoto proibì la gambata a rana, per quanto riguarda l’agonismo, permettendo solo la gambata dall’alto verso il basso “a delfino”, mantenendo però il nome della tecnica “farfalla”.
Descrivendo la tecnica ufficiale Wikipedia riporta “la totalità dei movimenti previsti dal delfino segue una sorta di onda che origina dall'oscillazione del capo per spostarsi progressivamente, sul tronco sul bacino e sulle gambe. Ne consegue che il capo si troverà sempre in anticipo rispetto al corpo (esempio: fuoriesce prima che inizi il recupero delle braccia e si rivolge verso l'acqua all'incirca a metà di quest'ultima). Si effettua mantenendo il corpo in posizione prona (cioè con la pancia rivolta verso il basso): il tronco e le spalle vanno tenuti in linea con la superficie e tutti i movimenti che vengono compiuti dopo la partenza, sia dagli arti inferiori sia da quelli superiori, devono essere eseguiti sullo stesso piano orizzontale. Durante ogni ciclo di bracciata si eseguono due tipi differenti di gambate, una più ampia e una che presenta minor escursione degli arti inferiori. La prima viene effettuata per contrastare lo sbilanciamento causato dall'azione subacquea della bracciata (gambata stabilizzante) la seconda solo per ottenere un ulteriore avanzamento (gambata propulsiva).
Dopo una lunga evoluzione, durata circa trent’anni e partita dall’idea rivoluzionaria di Erich Rademacher, che fu inconsapevole pioniere, la tecnica della farfalla(o delfino) finisce per caratterizzarsi per la sua ricerca dell’armonia e della coordinazione del movimento sull’acqua.