Ono Takashi

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IMMAGINI

Takashi Ono, definito “il pioniere”della ginnastica giapponese, nasce a Noshiro il 26 luglio 1931. Della sua vita privata non si sa molto. Cresciuto come figlio unico a Noshiro, in Giappone, sposa la ginnasta Kivoko Ono, anch’essa atleta e medaglia di bronzo ai Campionati mondiali di ginnastica artistica del 1962 di Praga e prima medaglia olimpica conquistata nella storia della ginnastica artistica femminile giapponese. Da quest’ultima ebbe cinque figli. Nel 1998, Takashi Ono è entrato nella hall of fame della ginnastica. E’ stato un atleta eccezionale che attraverso la sua longevità a livello d'élite, ha segnato la storia del suo sport ed è stato un modello per un'intera generazione di ginnasti giapponesi. Il Giappone, pur essendo una delle Nazioni Leader nella Ginnastica Artistica, soprattutto nel settore maschile, tanto da essere al terzo posto nella “Graduatoria All Time” quanto a medaglie conquistate, non ha mai visto un proprio rappresentante salire su di un podio olimpico nelle prime sei edizioni dei Giochi (da Stoccolma 1912 a Berlino ’36) a cui il Paese del Sol Levante ha preso parte …
Il Giappone fu escluso persino dalla Rassegna di Londra 1948 (assieme alla Germania) a causa del ruolo rivestito nella Seconda Guerra Mondiale, ma poi riesce finalmente “a far capolino” in tale disciplina quattro anni dopo ad Helsinki ’52, edizione in cui si aggiudica due argenti ed altrettanti bronzi, dovendosi, scontrare con l’entrata in scena degli specialisti sovietici, che nella Capitale finlandese, emergono aggiudicandosi 5 Medaglie d’Oro ed altrettante d’argento.
E’ questo il periodo in cui , nel Team nipponico, eccelle Takashi Ono, il più giovane tra gli atleti, infatti aveva quasi ventun anni; lo stesso, insieme al al Team , si classifica quinto nel Concorso Generale a Squadre.
Nel 1952 ai Giochi Olimpici di Helsinki, “il Pioniere” partecipò alla sua prima competizione olimpica. Erano anni in cui la ginnastica era dominata dalla squadra sovietica, guidata da Viktor Chukarin, quattro volte medaglia d'oro e doppia medaglia d'argento in questa stessa edizione dei Giochi. Takashi Ono era un membro di una squadra giapponese che comprendeva alcuni promettenti giovani ginnasti che si distinguevano soprattutto nel volteggio, che fu vinto da Chukarin con un punteggio di 19,20, ma Takashi Ono, si fece valere, ottenendo un punteggio combinato di 19.1 e piazzandosi, quindi, terzo a pari merito con il connazionale TadaoUesako, alle spalle di un altro compagno di squadra, Masao Takemoto (19.15).
Per Ono, questa medaglia fu la prima di tante altre…
Nel 1956, la squadra giapponese, incoraggiata dai successi di quattro anni prima e con più esperienza, arrivò a Melbourne per i Giochi Olimpici. Insieme alla squadra dell'URSS di Boris Shakhlin, il Giappone era una delle nazioni di ginnastica più forti del mondo. In questi Giochi Olimpici di Melbourne, Takashi Ono, come degno rappresentante del suo paese, vinse il suo primo titolo olimpico sulla barra orizzontale. Questa medaglia d'oro fu la prima di una collezione molto ampia per il Giappone in questa disciplina. L’atleta, in quell’occasione, portò a casa anche tre medaglie d'argento e una di bronzo.
Il ginnasta giapponese continuò a lavorare instancabilmente per progredire nel suo sport.
Nel 1960 Takashi partecipò ai giochi svolti nella capitale italiana; qui l’atleta vinse sei medaglie delle otto disponibili nella ginnastica artistica, strappando l'oro alla barra orizzontale e al cavallo con maniglie, così come nella competizione a squadre.
Questa vittoria collettiva è stata una ricompensa per tanto duro lavoro e l'inizio di una serie di successi per la squadra del “sol levante”.
Quattro anni dopo, davanti al pubblico di casa a Tokyo per i Giochi della XVIII Olimpiade, Takashi Ono, all'età di 33 anni, era il membro più anziano di una brillante squadra giapponese. In quella occasione ebbe l'onore di pronunciare il giuramento degli atleti durante la cerimonia di apertura. Con i suoi giovani compagni conquistò nuovamente il titolo a squadre. Questa fu per l’atleta la sua tredicesima medaglia olimpica e il suo quinto oro.