Montano Mario Aldo
IMMAGINI
Mario Aldo Montano è nato a Livorno il 1° maggio 1948 è un ex schermitore italiano. Figlio di Aldo appartiene alla seconda e grande dinastia di sciabolatori livornesi dei Montano con i cugini Carlo, Mario Tullio e Tommaso. Soprannominato “Mauzzino”, Mario Aldo è un Livornese atipico, non possiede un profilo smussato e le sue forme non sono allungate ed eleganti, non è alto e propenso alla rotondità.
La carriera
Ma la scherma disciplina di vita prima che di sport incrocia questo livornese di lingua lunga e senso teatrale della recita sportiva, Mario Aldo è tenace e determinato fino ad iniziare la sua avventura in un mondo che fino ad allora aveva come capisaldi la compostezza, la sobrietà e l’eleganza.
“Mauzzino” è probabilmente il primo a trasferire forza agonistica alla sua scherma, accompagnando ogni affondo con un urlo sia che questo valga il punto sia che non vada a buon fine, trasuda classe ad ogni stoccata, ad ogni schivata, non è schiavo dello stile, ma si trasforma da buon livornese in un mare che viene, si concede, si ritrae e intanto cresce, cresce sotto gli occhi di papà Aldo e del maestro Athos Perone.
Anche la scherma grazie a Mario Aldo scopre la rivalità tra il suo modo di schermire e la tradizione rappresentata dal collega Maffei.
“Mauzzino” è un campione del Circolo Scherma Fides Livorno, una delle associazioni sportive più antiche d’Italia e delle più vincenti del mondo, fondato a Livorno nel 1892 da Beppe Nadi, il Circolo ha generato il più alto numero di campioni tanto da essere riconosciuta come una delle più importanti scuole schermistiche del mondo.
Ma a giovare di questa forte e sana rivalità è tutto il movimento schermistico italiano e la sciabola in particolare.
Siamo ai giochi della XX OLIMPIADE, Monaco di Baviera 26 agosto 11 settembre 1972 i secondi giochi olimpici estivi dopo l’ edizione di Berlino del 1936.
Ogni medaglia di questa Olimpiade conquistata in onore degli 11 atleti israeliani assassinati da un commando omicida palestinese, la scherma italiana di Aldo Mari Montano, Michele Maffei, Rolando Rigoli, Cesare Salvadori e Mario Tullio Montano vince per la vita e per lo sport una medaglia d’ oro nella sciabola a squadre.
Seguono i Giochi della XXI OLIMPIADE estiva a Montreal, Canada, dal 17 luglio al 1° agosto 1976, Olimpiadi segnate dal boicottaggio di 27 paesi africani, uno asiatico e uno americano nei confronti della Nuova Zelanda per motivi razziali.
L’ Italia schermistica a squadre di “Mauzzino”, Mario Tullio Montano, Michele Maffei, Tommaso Montano e Angelo Arcidiacono vincono l’ argento di sciabola a squadre.
La XXII OLIMPIADE estiva svoltasi a Mosca (URSS) dal 19 luglio al 3 agosto 1980 che vedrà il boicottaggio americano ed altri 64 paesi causa l’ invasione sovietica dell’ Afghanistan, porta alla scherma a squadre un argento vinto da Mario Aldo Montano, Michele Maffei, Ferdinando Meglio e Marco Romano.
L’ olimpiade moscovita è però il canto del cigno per Mario Aldo Montano che prima di abbandonare la pedana si lascerà alle spalle quattro bronzi nelle prove mondiali a squadre e soprattutto due successi individuali a Goteborg 1973 e Grenoble 1974.
L’ istrione passionale livornese esce di scena, ma Livorno è una malattia che sa di salmastro, famiglie che all’ora di pranzo mangiano sulle ali del vento puntando lo sguardo sull’ infinito del mare.
Dopo il ritiro
Livornesi si nasce e non si smette mai di essere, allo stesso modo si nasce Montano ed è naturale avere una sciabola in mano.
Quella sciabola che passa tra le mani di Calo Aldo, altri tempi, altra abnegazione, una scherma non più considerata madre di vita ma generatrice effimera di denaro e fama.
Solo il sangue livornese che scorre dalle mani dei Montano alla sciabola , in un caldo pomeriggio siciliano riporta Carlo Aldo ad urlare come papà Aldo Mario per le schermate che lo riscattano vincendo sull’ ostico tedesco Nicolas Limbach.
E’ l’ ennesimo capolavoro del sangue livornese dei Montano, Carlo Aldo è la prima medaglia olimpica individuale di sciabola dai tempi di Nedo Nadi.
Ostici, sanguigni, spettinati e smisurati questi livornesi, una terra di gente strana come i Montano, una dinastia che ha infilzato il tempo.
Soprannome
"Mauzzino"