Mihalovic Sinisa

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IMMAGINI

Sinisa Mihajlovic nasce a Vukovar, in Serbia, il 20 Febbraio 1969, è un ex calciatore serbo e il 1° Luglio 2006 diventa allenatore di calcio, con cittadinanza italiana, attualmente tecnico del Bologna F.C.

CARRIERA DA CALCIATORE:

Mihajlovic è stato un difensore centrale/centrocampista di grande tecnica, dal sinistro terrificante per gli avversari sui calci piazzati. Dopo aver militato nel Vojvodina (squadra serba) viene acquistato, nel 1990 dalla Stella Rossa , squadra con cui vinse la Coppa dei Campioni nel 1990-1991. Nel 1992 Mihajlović arriva nel campionato italiano grazie alla Roma, che lo acquista per 8,5 miliardi di lire. Qui colleziona 54 presenze e 1 gol, contro il Brescia, 1 gol in Coppa UEFA contro il Dortmund e 5 gol in Coppa Italia, di cui uno in finale contro il Torino. Nel luglio del 1994 viene acquistato in prestito dalla Sampdoria per poi essere riscattato un anno dopo vivendo delle belle stagioni e proprio qui si afferma come specialista dei gol su punizione. Il suo tiro divenne oggetto di studio di alcuni ricercatori del dipartimento di fisica dell’Università di Belgrado i quali calcolarono una velocità massima di 160 km/h. Nel 1998 passa alla Lazio a titolo definitivo per una cifra vicina ai 22 miliardi di lire. Nel 1999 sigla il primo gol della storia biancoceleste in Champions League proprio su punizione, nella prima gara della fase a gironi in casa del Bayern Leverkusen pareggiata 1-1. Durante la sua militanza biancoceleste realizza diverse reti decisive, come quello contro il Chelsea, sempre in Champions League, che vale la vittoria 2-1. Precedentemente in campionato, nel successo biancoceleste per 5-2 sulla Sampdoria del 13 dicembre 1998, aveva stabilito il record di una tripletta tutta da calcio piazzato. Mihajlovic però non si fa notare solo per le punizioni, ma anche per il suo carattere molto irruento ed una certa indisciplina infatti nel dicembre del 2000, durante una partita di Champions League tra la Lazio e l’Arsenal, si rende protagonista di insulti razzisti verso una calciatore avversario (Patrick Vieira).Nel 2003 riceve invece una pesante squalifica di 8 giornate per aver sputato e calpestato Adrian Mutu, giocatore del Chelsea, oltreché per aver lanciato una bottiglietta addosso al delegato UEFA dopo la sua espulsione; con una conseguente multa. Lascia la Lazio dopo sei stagioni, nelle quali vince un campionato (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa Europea (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004). Dal 2004 al 2006 gioca per l’Inter, formazione della quale è il marcatore più anziano in campionato: in Ascoli-Inter dell'8 aprile 2006 (1- 2) segna infatti un gol a 37 anni e 47 giorni. Con la squadra nerazzurra vince 2 Coppe Italia (nella prima finale di ritorno contro la Roma è sua la rete su punizione del definitivo 1-0) e uno scudetto, assegnato a tavolino alla società lombarda a seguito dello scandalo Calciopoli. In Serie A, Mihajlović ha realizzato 28 reti su punizione, di cui 3 in una sola partita: si tratta di due record per il massimo campionato italiano, il primo dei quali calcolato a partire dal 1987, il secondo dei quali condiviso con Giuseppe Signori. Tra i «segreti» della sua abilità nei calci di punizione, Mihajlović annoverò la rincorsa breve che sorprendeva i portieri, la tendenza a usare diverse tecniche di tiro nonché l'insolita routine di esercizio, che comprendeva l'impiego di barriere artificiali poste a una distanza inferiore a quella prevista in partita.

NAZIONALE:

Con la Nazionale Jugoslava ha preso parte al Campionato del Mondi 1998 ed al Campionato D’Europa 2000, collezionando in totale 63 presenze e 9 reti. Di queste, una l'ha segnata ai Mondiali del '98 su punizione contro l'Iran segnando il decisivo 1-0 al 73'. È considerato il più rappresentativo tra i giocatori jugoslavi, nonché uno dei migliori difensori nel panorama calcistico mondiale dell'epoca, grazie alla capacità di svolgere compiti difensivi e di impostazione della manovra con eguale efficacia.

CARRIERA ALLENATORE:

Soprannominato Sergente per via del forte temperamento, è un allenatore noto per la decisione e la severità con cui sprona i propri giocatori a dare il meglio di sé stessi, oltre che per la tendenza a dare fiducia agli elementi più giovani della rosa. Dopo il ritiro, Mihajlovic intraprende la carriera di allenatore e diviene il vice di Roberto Mancini con l’Inter. Nel novembre 2008 diviene l’allenatore del Bologna, con cui ottiene in pochi mesi 20 punti, determinanti per la conquista finale della salvezza. Ad aprile però, a causa di una serie di risultati negativi, viene sollevato dall’incarico. Nel dicembre 2009 firma con il Catania. La scelta si rivela fortunata: batte la Juventus e l’Inter di Mourinho chiudendo il torneo al tredicesimo posto. Nel giugno 2010 firma per la Fiorentina, con cui chiude la stagione al nono posto, dopo aver ottenuto addirittura 15 pareggi. Resta in Viola malgrado le avances dell’Inter, ma dopo pochi mesi viene esonerato in seguito ad una sconfitta maturata con il Chievo. Nel maggio 2012 diventa il commissario tecnico della Serbia. Malgrado un contratto quadriennale, dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali del 2014, nel 2013 Sinisa si dimette e torna in Italia per allenare la Sampdoria. Con i blucerchiati ottiene ottimi risultati in due stagioni, un dodicesimo e un settimo posto. I buoni risultati ottenuti con la Samp gli valgono la chiamata del Milan. Tra alti e bassi, il tecnico serbo riesce a dare una parvenza di identità alla squadra, vince un derby per 3-0 e conquista la finale di Coppa Italia. Viene però esonerato a fine stagione dopo una sconfiita per 3-0 contro la Juventus. Nel maggio 2016 passa al Torino. Dopo una prima stagione chiusa al nono posto, con il record di punti dell’era Cairo nel girone di andata (29), nel suo secondo anno in granata va incontro a molte difficoltà e viene esonerato a fine gennaio dopo una sconfitta in Coppa con la Juventus. Nell’estate 2018 firma con lo Sporting Lisbona, ma dopo appena nove giorni viene esonerato. Il 28 gennaio 2019 sostituisce Inzaghi sulla panchina del Bologna. La situazione in classifica è preoccupante, ma in poco tempo Mihajlovic porta la squadra fuori dalla crisi. All’esordio sbanca San Siro (1-0 sull’Inter) e in 17 partite conquista 30 punti, con cui guida la squadra al decimo posto.

UNA SECONDA VITA:

Il destino però, a volte, è molto crudele e riserva a Sinisa un qualcosa di inaspettato... nell’estate 2019 gli viene diagnosticata la leucemia, ma come un vero ‘sergente’ non si lascia abbattere e costretto ad abbandonare momentaneamente la panchina del Bologna, comincia subito le cure. Lui racconta che questi 2 anni di ‘battaglia’ gli hanno fatto capire qual è il vero senso della vita, così si concentra e si dedica molto di più alla famiglia come un vero padre e vivendo con loro i momenti più belli, diventando anche nonno. ‘Ammalarsi non è una colpa, succede e basta. Cerchi di reagire e ognuno lo fa a modo suo. Parlavo così per farmi coraggio: avevo paura e cercavo di darmi forza nell'unico modo che conosco. Combatti, non mollare mai. La verità è che non sono un eroe. E chi non ce la fa non è certo un perdente. Si tratta di una maledetta malattia, senza dottori non si va da nessuna parte. L'unica cosa che si può fare è non perdere la voglia di vivere: ora mi godo ogni momento, prima davo tutto per scontato. Contano solo la salute e gli affetti. La leucemia mi ha reso un uomo migliore’.

Fonti