Meyfarth Ulrike

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IMMAGINI

Meyfarth Ulrike è un’ atleta tedesca specializzata nella disciplina del salto in alto. Risulta essere la campionessa più giovane e la più anziana ad aver vinto le olimpiadi nella stessa specialità a distanza di 12 anni; all’età di 16 anni nel 1972 e a 28 anni nel 1984. Ulrike nasce a Francoforte sul Meno il 4 maggio 1956, sposata con Roland Nasse, un avvocato di Colonia, con il quale ebbe due figlie: Antonia Nasse e Alexandra Nasse, e vivono a Odenthal, una città a nord di Colonia. La sua carriera comincia come sciatrice ed era considerata una promessa nello sci di fondo grazie alla sua statura e ai suoi lunghi arti che le consentivano un grande vantaggio. La sua statura, a 15 anni era già alta m. 1,80, fu determinante per le sue imprese sportive che, se da un lato la portavano ad avere successo nello sport, dall’altro le creava disagio quando si trovava con le proprie amiche e compagne di scuola tanto che affermava, nelle varie interviste, di essere tanto alta quanto insicura, e che non avesse la personalità per essere famosa.
Riuscì a sentirsi a suo agio soltanto nello sport, per cui scelse di intraprendere, con l’atletica leggera, la carriera di saltatrice in alto. Nel 1983 ha posato nuda come modella per “The Highjumper”, una scultura di bronzo di Arno Breker, celebre scultore tedesco molto noto, che definì il corpo della Meyfarth “una vera e propria meraviglia della natura “.

GENERALITA’

  • NAZIONALITA’: Germania Ovest;
  • ALTEZZA: 188 cm;
  • PESO:70 Kg;
  • SPECIALITA’: salto in alto;
  • RECORD: 2,O3 m.

CARRIERA: PALMARES

-Nel 1971, all’età di 15 anni si classificò seconda ai Campionati nazionali della Germania Ovest; -Nel 1972 si qualificò per le Olimpiadi di Monaco, vincendo una medaglia d’oro;
-Nel 1982 fece propri i Campionati Europei(indoor/outdoor) vincendo due medaglie d’oro;
-Nel 1983 prende parte ai Campionati Mondiali, vincendo l’argento dopo un duello con la Bykova;
-Nel 1984 nei Giochi Olimpici a Los Angeles, vince l’oro con 2,02 m.
Nell’estate del 1972 la federazione tedesca di atletica leggera convoca la Meyfarth per i giochi olimpici di monaco, fresca del 2° posto ai campionati nazionali dell’anno precedente. Partita con l’idea di fare un’esperienza importante per le future edizioni, considerando la giovanissima età e le importanti rivali con cui avrebbe dovuto gareggiare (l’austriaca Gusenbauer, primatista del mondo, la bulgar Blagojeva e la giovane italiana Sara Simeoni), si rivelò invece una sorpresa. La Meyfarth, durante le gare riuscì a tirare il meglio di se, riuscendo a superare il proprio primato personale di 7 centimetri che aveva stabilito alcune settimane prima a Zurigo, raggiungendo m.1,92 di altezza ed eguagliando il record del mondo della Gusenbauer e vincere la medaglia d’oro, diventando all’età di 16 anni la più giovane campionessa olimpica nella storia individuale dell’atletica leggera femminile.
Dopo questa vittoria, la sua carriera regredì a causa di una forte tendinite alla caviglia sinistra, che non le permisero di progredire nella crescita atletica: Nel 1973 non andò oltre 1,83 m e fu quinta ai Campionati Europei Juniores; Alle Olimpiadi di Montreal (1976) non riuscì a qualificarsi per la finale, e non partecipò neanche a quelli di Mosca, avvenuti nel 1980 a causo del boicottaggio.
Delude agli Europei di Roma nel 1974 arrivando al settimo posto; alle Olimpiadi di Montreal nel 1976 subisce un’eliminazione non andando oltre 1, 68 cm. Tuttavia la sorte ha in serbo per Meyfarth un incontro molto speciale che cambia la sua carriera, ovvero quello con lo jugoslavo Dragan Tantic. Il binomio funziona alla grande, e i suoi consigli tecnici aiutano la Meyfarth a ritrovare il suo antico smalto. Fu così che il 1982 fu l’anno del riscatto della Meyfarth, con i Campionati Europei: quelli indoor (al chiuso) vinti a Milano con un balzo di 1,90 m, e quelli outdoor(all’aperto) vinti ad Atene, dove si affiancò a 2,02 m, stabilendo il nuovo record del mondo. Nel 1983 dopo il primo duello con la Bykova, ne sussegue un altro a Londra, dove entrambe superarono i 2,03 m, nuovo record del mondo. Nel 1984 vince l’oro raggiungendo i 2,02 m, superando l’azzurra Sara Simeoni fermatasi a 2 m, e si aggiudicò così la Meyfarth il secondo titolo olimpico a 12 anni di distanza dal primo, questa volta all’età di 28 anni. Fu quindi la più anziana vincitrice dell’oro olimpico nel salto in alto.
Ulrike Meyfarth fu una delle prime e poche atlete ad adottare la nuova tecnica di salto in alto esibita per la prima volta da Dick Fosburry 4 anni prima, alle olimpiadi della città del Messico. Il 3 dicembre del 1984 la Meyfarth dichiara il suo ritiro dalle competizioni per dedicarsi interamente alla famiglia e alla promozione locale di Colonia, insieme al marito Roland Nasse.
ONORIFICENZE: Ulrike Meyfarth è stata eletta sportiva dell’anno nel 1981,1982,1983,1984; ha ricevuto il Kudolf Harbig Memorial Award nel 1983; ha ricevuto il premio BAMBI TV del 1984; il distintivo sportivo nel 1972 della Renania Settentrionale-Vestfalia; e nel novembre 1999 è stata nominata a la Commissione Atleti IAAF. Nel 2004 l’ex “Jahn Stadion” di Wesseling è stato ribattezzato “Ulrike Meyfarth Stadium”. Nel 2011 è stata inserita nella Hall Of Fame tedesca dello sport.

SITI ALLEGATI