Mertens Dries
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Dries Mertens è nato a Lovanio, in Belgio, il 6 maggio del 1987. Anche il padre, Herman, era uno sportivo ed è stato per cinque anni campione del Belgio nella ginnastica a corpo libero, la madre Marijke Van Kampen è invece una docente universitaria. Dries Mertens ha iniziato a giocare a calcio nello Stare Leuven per poi passare nel 1998 nelle giovanili dell’Anderlecht e, successivamente, in quelle del Gent. Nel 2005 ha esordito tra i professionisti giocando nell’Eendracht Aalst, ha poi girato in Olanda nell’AGOVV e successivamente nell’Utrecht, squadra grazie alla quale ha iniziato a farsi conoscere anche a livello internazionale.
Nel 2011 è stato acquistato dal PSV Eindhoven ma Il suo carattere, a inizio carriera, l’ha reso restio a rispettare ordini o indicazioni, in campo risultava essere spesso litigioso e talvolta antisportivo. Inoltre, pareva essere un bravissimo simulatore, cosa che in Olanda non viene perdonato. La sua litigiosità raggiunge il culmine durante un match tra il suo PSV e l’RKC Waalwijk: sul campo scoppiano scintille tra lui ed il fratellino di Wesley Sneijder (Rodney), Dries prova a colpirlo con un pugno e poi con uno schiaffo. L’arbitro non si accorge di nulla, ma la prova TV non perdona ed arrivano due giornate di squalifica. Dopo due ottime stagioni, nel 2013 è arrivato in Italia al Napoli, dove si è consacrato ad altissimi livelli, venendo anche impiegato, oltre che nel suo ruolo naturale di attaccante esterno, anche come punta centrale. Dal 2011 Dries Mertens è nel giro della nazionale belga. Ciro è uno dei nomi più comuni a Napoli e il fatto che i tifosi partenopei hanno così ribattezzato Dries Mertens la dice lunga su quanto siano affezionati a quell’attaccante belga che, a suon di gol, ha saputo anche battere il record di gol in maglia azzurra che era stato stabilito da Diego Armando Maradona.
Il 13 maggio 2014 viene incluso nella lista dei convocati per il mondiale 2014 in Brasile. Nella gara d'esordio contro l'Algeria, il 17 giugno seguente, subentra all'inizio del secondo tempo e realizza la rete del definitivo 2-1 per il Belgio.
Viene convocato per l'europeo 2016 in Francia. Nel corso della competizione parte dalla panchina in tutte le cinque gare disputate dal Belgio, fatta eccezione per il match contro l'Ungheria, valido per gli ottavi di finale, di cui Mertens gioca i primi 70 minuti. Conclude l'esperienza con zero reti segnate, e con la nazionale belga che esce dal torneo ai quarti di finale contro il Galles. Sempre nel 2016 viene nominato calciatore belga dell'anno, vincendo così la concorrenza di Hazard e compagni. Convocato per il mondiale del 2018 in Russia, segna la prima rete del Belgio nella competizione con un destro al volo contro Panama, nella partita vinta per 3-0. Con la sua nazionale gioca da titolare tre partite su sei, subentrando sempre nelle altre tre, e consegue il terzo posto, miglior risultato di sempre del Belgio ai mondiali. Successivamente viene convocato per Euro 2020, competizione in cui raggiunge quota 100 presenze in nazionale, in occasione della vittoria per 2-1 ai gironi contro la Danimarca. Tra club, nazionale maggiore e nazionale giovanile, Mertens ha totalizzato globalmente 819 partite, segnando 272 reti. Mertens come ogni altro giocatore ha dei gesti, e dei simboli scaramantici e quest’ultimo li possiede all’interno dei parastinchi: l’attaccante azzurro porta all’interno della protezione due adesivi, uno con la bandiera del Belgio e l’altro con il logo del PSV Eindhoven, squadra in cui ha giocato e che gli ha permesso di approdare alla corte del Napoli.