Menichelli Franco

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IMMAGINI

Franco Menichelli è nato a Roma il 3 agosto 1941.

La carriera


Nel 1953 il giovane Franco Menichelli, all’età di dodici anni, nella palestra del CSI sul Lungo Tevere mostrò un grande interesse per i volteggi, salti mortali, capriole, ribaltate, maniglie, cavalli, parallele e anelli, tanto da dedicargli ogni momento libero dopo la scuola. Ogni giorno il giovane adolescente si allenava fino a mezzanotte, quando passava l’ultimo tram che lo riportava a casa. Allenato dai più grandi maestri (tra cui Gian Luigi Ulisse, Jack Gunthard), nella società Ginnasta Romana, che oggi ha sede nello Stadio Olimpico, l’ex ginnasta italiano, si rivela subito un campione a livello Mondiale in tutte le specialità.
In un mercoledì di fine estate il 7 settembre del 1960 alle Olimpiadi di Roma Franco Menichelli riuscì ad ottenere due medaglie di bronzo: una insieme a Pasquale e Giovanni Carminucci, Gianfranco Marzolla, Orlando Polmonari e Angelo Vicardi nel concorso generale a squadre; e una nel corpo libero. Queste medaglie gli fanno capire che può diventare un vero campione, prefiggendosi l’obiettivo di guadagnarsi l’oro alle successive olimpiadi (Tokyo), dove i giapponesi in quell’epoca apparivano imbattibili. Una realtà quasi impossibile, ma ormai per Franco la ginnastica “è un modo di pensare, una filosofia e un progetto”. Così giovedì 22 ottobre alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 Franco è l’ultimo ad esibirsi, non commette errori, non mostra incertezze, riuscì a vincere l’oro nel corpo libero, l’argento agli anelli (dietro Takuji Hayata) e il bronzo alle parallele (preceduto da Haruhiro Yamashita e Shuji Tsurumi). Sfiorò l’oro agli anelli soltanto per 0.05 punti di distacco dal giapponese Takuji Hayata, che a differenza giocava in casa. Inoltre ottenne il quarto posto nel concorso generale a squadre e il quinto nel concorso individuale. Franco Menichelli, per quel giorno, è il vero imperatore del Giappone. Da qui la sua carriera continuò a brillare in modo eccezionale con diversi successi e soddisfazioni, ma non gli portarono nessun beneficio economico. «I soldi? Quelli non sono mai arrivati e non li ho mai neanche cercati. Altrimenti avrei giocato a calcio, come mio fratello Giampaolo (ottimo calciatore della Juventus e della Nazionale negli anni Sessanta). Mi sono sempre divertito a fare ginnastica. E forse, essere pagati per una cosa che diverte e che dà gioia, quasi quasi non è neanche giusto».

L'incidente e la fine della carriera


Sabato 26 ottobre del 1968 All’Auditorio National di Città del Messico (giochi olimpici), Menichelli avrebbe dovuto incrementare la sua graduatoria. Il ventisettenne sta per concludere il suo esercizio. Gli resta da fare soltanto la diagonale finale per ottenere un buon punteggio per la finale. La situazione stava andando meglio del previsto, ma il giovane ragazzo non avrebbe dovuto partecipare a causa di un’infiammazione al tendine d’Achille, procurata agli allenamenti. Fu l’insistenza dei compagni di squadra e degli insegnanti al tentativo di effettuare la prova. Già all’arrivo in Messico Franco Menichelli non riesce ad appoggiare a terra il piede. Il fisioterapista afferma che se deve per forza gareggiare è meglio non assumere antidolorifici altrimenti potrebbe romperselo del tutto. Franco durante l’esecuzione cerca di caricare tutto il peso sul piede sano. Ma sull’esecuzione dell’ultimo salto, un urlo penetrante e straziante risuonò su tutto l’Auditorio, accompagnato da espressioni di dolore insopportabile e lacrime. In quel momento è ben noto a tutti che la carriera per l’atleta è finita. Anche Franco, mentre era accompagnato dalla moglie Gabriella (anche lei ginnasta) fuori dall’arena, era consapevole dell’accaduto e che dovrà dire addio alle gare. “Dentro risuonava una voce che mi diceva: la ginnastica è finita per te”. Il suo esercizio, nonostante l’incidente, fu valutato con un eccellente 9,30. Così quel sabato d’ottobre termina la carriera del miglior ginnasta italiano di tutti i tempi.
Aveva ottenuto molteplici successi anche agli Europei, guadagnandosi il titolo assoluto ad Anversa 1965 aggiudicandosi complessivamente 6 medaglie d'oro, 4 d'argento e 4 di bronzo; mentre ai Mondiali ottenne due volte il bronzo nel corpo libero e uno agli anelli.

Bibliografia


  • www.wikipedia.it
  • www.storiedisport.it