McEnroe John

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McEnroe John


Se si può parlare di genialità applicata allo sport allora John McEnroe si può considerare uno dei massimi esempi di questo felice connubio di elementi. Non a caso ai tempi in cui era una stella del firmamento del tennis mondiale, McEnroe era meglio conosciuto come “the genius”. Nato il 16 febbraio 1959 a Wiesbaden, in Germania da madre casalinga e padre ufficiale dell’Air Force statunitense, si è indirizzato al tennis perché da piccolo il fisico esile non gli consentiva di prendere parte ad altri sport più rudi e aggressivi. Forse, a portarlo sui campi di terra battuta è stato semplicemente un forte richiamo interiore, quello che tutti i grandi talenti sentono irresistibilmente dentro di sé.
Fu numero 1 del mondo per quattro anni di seguito dal 1981 al 1984. E’ famoso per i suoi incontri epici contro rivali come Bjorn Borg, Jimmy Connors e Ivan Lendl. Fu anche un esperto giocatore di doppio, giocando la prima parte della carriera in coppia con Peter Fleming, con cui costituì uno dei doppi più forti di tutti i tempi, e nella parte finale della carriera insieme al fratello Patrick terminò la carriera con 77 vittorie nei tornei di singolo e 78 in quelli di doppio. McEnroe fu un membro fisso della squadra statunitense di Coppa Davis, squadra che ha anche diretto, dopo il suo ritiro dal tennis giocato.

Carriera


1977-1978. Primi anni
Nel 1977, a soli 18 anni e ancora dilettante, il nome di Jonh McEnroe balza agli onori della cronaca tennista in quanto riesce a partecipare al tabellone principale del torneo di Winbledon partendo dalle fasi preliminari di qualificazione; nel torneo riesce nell’impresa di arrivare sino alle semifinali in cui peò viene battuto in quattro set dal grande campione Jimmy Connors (suo futuro rivale). Con questa prestazione stabilisce il miglior risultato di sempre ottenuto in un torneo del Grande Slam partendo dalle fasi di qualificazione. Poco tempo dopo McEnroe entrerà alla Stanford University, facendosi notare più per i suoi risultati tennistici che scolastici (campione NCAA nel 1978). Sempre nel 1978 entrerà definitivamente nel circuito dei professionisti e diventa celebre per essere uno dei primi tennisti a firmare un contratto di sponsorizzazione con lo stilista Sergio Tacchini. La sua prima stagione è già da grande protagonista,si aggiudica infatti ben 5 tornei ATP tra cui il prestigiosissimo torneo The Masters di fine stagione battendo in finale il leggendario Arthur Ashe in tre set.

1979-1981: i grandi successi e le battaglie con Bjorn Borg


Nel 1979 il giovane tennista americano vince 10 tornei, tra cui quello di Dallas battendo in 4 set il leggendario Bjorn Borg nella finale dando inizio ad una grande rivalità sportiva. In quello stesso anno si afferma per la prima volta in un torneo del Grande Slam vincendo l’US Open contro Vitas Gerulaitis. Arriva in finale in altri 4 tornei venendo sconfitto (in due di questi a sconfiggerlo è proprio Borg). Nel 1980 si aggiudica 9 tornei. Viene eliminato al terzo turno dell’Open di Francia, ma riesce ad arrivare fino alla finale di Wimbledon in cui affronta Borg in una delle partite più belle della storia del tennis; negli occhi dei tifosi rimarrà per sempre il tiebreak del quarto set, con Borg in vantaggio 2-1 nel conto dei set i due avversari diedero vita ad una grande sfida che vide Borg avere 5 palle match per chiudere l’incontro e McEnroe 6 palle per arrivare al quinto set; in quel tiebreak lo statunitensesi impose per 18-16, ma poi nel 5 set Borg riuscì a prevalere 8-6 vincendo il suo quinto Wimbledon consecutivo. Poche settimane dopo McEnroe fu chiamato a difendere il suo titolo all’US Open, arrivò in finale e fronteggiò nuovamente il grande campione svedese; i due diedero vita ad un nuovo match combattuto e spettacolare che si protrasse fino al quinto set come il precedente, ma che però si concluse con la vittoria di McEnroe. Nel The Masters di fine stagione McEnroe e Borg si incontrarono nuovamente e a prevalere fu lo svedese che in finale vinse poi il suo secondo titolo consecutivo. Durante il 1980 Borg e McEnroe si alternarono in cima alla classifica mondiale.
Nel 1981 McEnroe aggiunge 10 tornei al suo già nutrito palmares. Sconfisse Borg nella finale del torneo di Milano e arrivo ai quarti di finale nell’Open di Francia, vinto poi da Borg per la quarta volta consecutiva; un mese dopo i due si ritrovarono a distanza di un anno per disputare nuovamente la finale di Wimbledon sui prestigiosi campi d’erba dell’All England Lawn tennis and Croquet Club. Anche stavolta la partita fu molto combattuta ma si fermò al quarto set: McEnroe riuscì finalmente a prevalere con i risultati di 4-6, 7-6,7-6,6-4. Passano poche settimane e i due si ritrovano nuovamente nella finale dell’US Open. McEnroe aveva vinto le due edizioni passate mentre Borg non era mai riuscito ad aggiudicarsi il torneo nelle tre precedenti finali disputate, ancora una volta la battaglia fu molto serrata e ancora una volta McEnroe riuscì ad impedire al campione svedese di aggiudicarsi lo Slam mancante. Dopo la sconfitta Borg si ritirò dal tennis giocato lasciando campo libero a McEnroe e i due non ebbero più occasioni di affrontarsi in tornei ufficiali. Va ricordato che non si incontrarono mai sulla terra battuta.

1982-1985: Altri successi


Nel 1982 McEnroe vinse 5 tornei ATP, subendo anche tre sconfitte in finale. Saltò l’Open di Francia e si presento a Wimbledon da campione in carica. Nel torneo londinese non perse nessun set fino alla finale, ma in questa venne sconfitta da Jimmy Connors in 5 set. La sua avventura all’US Open si fermò alle semifinali per mano del cecoslovacco Ivan Lendl e per la prima volta dal 1979 non si aggiudicò nessun titolo del Grande Slam durante la stagione. Nel The Masters di fine stagione arrivò in finale perdendo nuovamente contro Lendl in tre set. Nel 1983 Mcenroe raggiunse la sua quarta finale consecutiva a Wimbledon e vinse il suo secondo Wimbledon consecutivo battendo in tre set Cris Lewis nella finale. Per la prima volta in carriera giocò anche gli Australian Open arrivando in semifinale venendo battuto da Mats Wilander in 4 set. Si aggiudicò il suo secondo titolo al The Masters battendo in finale Ivan Lendl. Oltre a questi prese parte anche ad alcuni tornei minori vincendone 5 e raggiungendo la finale in altri 3. Il 1984 fu l’anno migliore della carriera di Jonh McEnroe. Saltò l’Open in Australia ma raggiunse per la prima volta la finale dell’Open di Francia, venendo sconfitto da Ivan Lendl in una combattuta finale. McEnroe vinse i primi due set ma subì la rimonta di Lendl che nel corso del match modificò il suo stile di gioco.
Questa sconfitta impedì a McEnroe di conquistare quel titolo che rincorse veramente per tutta la carriera e pose fine alla sua striscia di 39 vittorie consecutive. Si rifece a Wimbledon, battendo nettamente Jimmy Connors. Vinse anche il quarto US Open della sua carriera prendendosi la rivincita su Lendl in soli tre set. Nella finale del Masters trovò ancora una volta Lendl riuscendo a sconfiggerlo nuovamente e ad aggiudicarsi il trofeo per la terza volta in carriera. Durante tutta la stagione McEnroe vinse in totale 13 tornei ATP su 15 a cui prese parte ed ebbe un bilancio di 82 vittorie e 3 sconfitte su 85 partite disputate; oltre la citata finale del Roland Garros, perse al primo turno del torneo di Cincinnati da Amritraj e nella finale di Coppa Devis da Sundstrom. Nel 1985 McEnroe raggiunse 10 finali in tornei ATP vincendone 8, ma concluse l’anno senza nessun titolo nel Grande Slam. Raggiunse i quarti di finale nell’Australian Open ma venne sconfitto in5 set da Slobodan Zivojinovic. All’open di Francia arrivò fino alla semifinale in cui venne duramente sconfitto dall’astro nascente Mats Wilander che si aggiudicherà il torneo. Anche l’avventura sui campi d’erba di Londra non andò nel migliore dei modi, eliminato nei quarti di finale dal connazionale Kevin Curren. Raggiunse per l’ultima volta in carriera una finale del Grande Slam agli US Open, ma venne battuto da Lendl in 3 set.

1986-1992: Fine carriera


Nel 1986 Jonh McEnroe si prese un anno sabbatico e scelse di non partecipare praticamente a nessun torneo. A settembre tentò l’avventura nel suo amato US Open, ma il suo stato di forma era pessimo e venne eliminato al primo turno.
Impiegò diverso tempo per recuperare la forma e ritornò competitivo solo nell’edizione 1987 degli US Open, in cui venne battuto nei quarti di finale da Ivan Lendl. In precedenza non aveva partecipato agli Australian Open e a Wimbledon, ed era stato eliminato al primo turno dell’Open di Francia. In tutto l’anno raggiunse 5 volte la finale di un toreo ma non riuscì ad aggiudicarsi nessun titolo. Nel 1988 le cose continuarono ad andare male. Non prese parte all’Australian Open e perse ancora contro Lendl all’open di Francia al quarto turno. A Wimbledon e all’US Open non andò oltre il secondo turno. In tutto l’anno vinse solo i tornei di Tokyo s di Detroit, raggiunse la finale anche a Indianapolis ma venne battuto Boris Becker.
Nel 1989 è ancora Lendl ad eliminarlo da un torneo del Grande Slam, ai Quarti di finale dell’Australian Open. Sembra ritrovare la forma a Wimbledon in cui raggiunge la semifinale ma non si conferma all’US Open in cui esce al secondo turno. Vince i tornei di Lione, Dallas e Indianapolis e arriva in finale a Montreal e Tolosa.
Nel 1990 venne eliminato dal 19enne Pete Sampras nella semifinale degli US Open. Il 22 novembre 1990 fu l’ultima volta di Jonh McEnroe nella top ten ATP. In tutto L’anno si aggiudicò solo il torneo di Basilea battendo Goran Ivanisevic in finale.
Nel 1991 venne eliminato al primo turno dall’Open di Francia, al quarto turno di Wimbledon e al terzo turno all’US Open.L’ultimo successo della sua carriera lo ebbe vincendo il suo 77esimo e ultimo torneo di singolare a Chicago, contro il fratello Patrick, anch’egli professionista.
Il 1992 fu un anno completamente incolore per McEnroe, l’ultimo acuto della sua carriera lo ebbe a Wimbledon. Raggiunse la semifinale nel torneo singolare e riuscì a vincere il torneo di doppio. A fine stagione si ritirò ufficialmente, in quel momento era la ventesimo posto del ranking mondiale.

Carattere


Oltre che per il suo gioco brillante McEnroe divenne celebre fin dai primi anni della carriera per il suo carattere fortemente irascibile; in totale contrasto con il suo grande rivale Borg, celebre per la calma glaciale con cui affrontava gli incontri. Nel 1981 McEnroe si aggiudicò il titolo a Wimbledon, nel secondo turno contro Tom Gullikson insultò l’arbitro Ted James chiamandolo “the pits of the world”(“la feccia del mondo”) e subendo una multa di 1500$. Nello stesso torneo urlò la famosa frase (che poi diventerà il titolo della sua autobiografia) “you cannot be serius” (“non starai dicendo sul serio) rivolta all’arbitro Fred Hoyles a causa del disaccordo sulle decisioni arbitrali di quest’ultimo. Sempre nello stesso anno e sempre a Wimbledon chiese spiegazioni ad un arbitro che lo ignorò, lui in risposta gli andò vicino e gli urlò in faccia “please tell me!” (“per favore dimmelo”). Sempre nel torneo londinese si rivolse ad un arbitro urlando “I can’t belive!” (“non posso crederci!”) dopo una decisione a lui sfavorevole. L’apice lo raggiunse quando apostrofò l’arbitro dandogli dell’”idiota incompetente”.
A causa di queste intemperanze l’All England Club non gli concesse il titolo di “socio onorario” dopo la sua vittoria (è consuetudine che un vincitore del singolare maschile di Wimbledon riceva questo titolo al suo primo successo). McEnroe reagì disertando la cena in onore del vincitore indetta dal club, giustificandosi affermando: “Preferisco passare la serata con la mia famigli e i miei amici, e con le persone che mi hanno supportato e non con un gruppo di 70-80enni che mi dicono che mi comporto da idiota”. McEnroe tuttavia ricevette il titolo di socio onorario quando vinse nuovamente il torneo due anni dopo.
Nella finale del Roland Garros del 1984 McEnroe inco0ntrò Lendl. Dopo essere stato in vantaggio di due set e di un tie break, il suo avversario lendl riuscì a compiere una vera e propria impresa rimontando ed aggiudicandosi così la partita. Al termine dell’incontro, McEnroe, letteralmente infuriato per la grande occasione persa, lasciò il palco della premiazione senza proferire alcun commento e ricevendo così gli assordanti fischi del pubblico.
Durante il torneo di Stoccolma del 1984 si rivolse all’arbitro urlando”Answer my question, jerk!”(“rispondi alla mia domanda, idiota!”). Agli Australian Open del 1990 venne squalificato per aver insultato arbitri e giudici di linea, e per aver intenzionalmente rotto una racchetta in uno scatto d’ira.
Durante una partita si rivolse ad uno spettatore che lo infastidiva urlandogli “What problem do you have, apart from being unemployed, a maron and a dork?”(che problemi hai a parte essere disoccupato, un cretino e un idiota?). In un’altra occasione si rivolse ad arbitro e giudice di linea dicendo “voi non siete esseri umani”.

Soprannome


"The Genius"

Vedere anche


Sitografie


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