LAVER RODNEY GEORGE

Da Wikisport.
Jump to navigation Jump to search

Rodney George Laver, nome di anagrafe, nacque l’8 Agosto del 1938; conosciuto in tutto il mondo per essere stato il numero 1 nello sport del tennis per 7 anni consecutivi, ma soprattutto per aver completato due Grandi Slam in singolare negli anni 1962 e 1969.

Carriera


La passione per il tennis di George Laver Rodney si realizzò molto presto poiché lasciò la scuola per potersi dedicare appieno ad essa, iniziando un percorso sportivo che lo vide coinvolto per circa 23 anni. Per analizzare la carriera dell’ex tennista la distinguiamo in due periodi: il primo che racconta il cammino da dilettante, ed il secondo invece dedicato alla sua attività da professionista. Laver fu allenato da Charlie Hollis nel Queensland, e in seguito passò sotto le cure di Harry Hopman, capitano della squadra nazionale australiana di tennis, che gli dette il soprannome di “Razzo” (Rocket). Nel 1956 si laureò campione juniores dei campionati nazionali statunitensi di singolo, e vinse i campionati australiani della medesima categoria l’anno dopo. Nel 1959 venne conosciuto a livello mondiale disputando tutte e tre le finali del torneo di Wimbledon, perdendo il singolare e il doppio, ma vincendo assieme a Darlene Hard, il doppio misto. Il primo titolo importante nel singolare fu l’Australian Open del 1960, quando Laver sconfisse, in cinque set, il connazionale Neale Fraser ; e l’anno seguente ottenne anche il primo titolo, sempre nel singolare, a Wimbledon. Nel 1962 arrivò il primo Grande Slam per Laver, il secondo nella storia del tennis maschile dopo quello di Don Budge nel 1938; il 24enne australiano vinse, oltre ai quattro titoli del Grande Slam, anche altri 17 tornei, tra cui si ricordano i Masters di Roma e di Amburgo, che gli permisero di realizzare la cosiddetta “tripletta sulla terra rossa” (Parigi, Roma ed Amburgo). Dopo aver completato questo Grande Slam da dilettante, Laver divenne un giocatore professionista, inserendosi in poco tempo tra i giocatori più forti della categoria, e deliziando il pubblico con i suoi duelli contro i giocatori Pancho Gonzales e Ken Rosewall. Nei sette anni successivi Laver vinse cinque volte gli U. S. Pro Championships, di cui quattro consecutivi nel 1966-1969. Nella prima metà del 1963 il tennista venne sconfitto pesantemente sia da Rosewall sia da Hoad, ma alla fine dell’anno, grazie ai quattro titoli conquistati, Laver si stabilì in seconda posizione tra i professionisti, a pari merito con Hoad e dietro Rosewall. Nel 1964 vinse come Rosewall, ben sette tornei importanti e contro quest’ultimo conquistò i Wembley Pro Championships che segnarono il cambiamento di posizione ai vertici del tennis mondiale. Nel 1965 Laver divenne ufficialmente il numero uno al mondo tra i professionisti, grazie ai 15 titoli vinti e con una serie di 13 vittorie su 18 nei match che lo contrapponevano a Rosewall. Nel 1966 vinse quindici tornei e l’anno seguente stabilì il primato di 18 titoli. Laver ebbe una lunga ma amichevole rivalità con Rosewall dal 1963, quando esordì da professionista, al 1976 quando entrambi i tennisti si erano ormai ritirati dai circuiti più importanti. Con la nascita dell’Era Open, nel 1968, i tennisti professionisti furono di nuovo in grado di iscriversi e giocare i tornei del Grande Slam, e Laver fu il primo campione di Wimbledon. Durante quest’anno i tornei “open” furono solamente 10 e gli amatori e i professionisti potevano giocare contro senza restrizioni. I Pro comunque giocarono principalmente nel loro circuito di appartenenza, divisi in: National Tennis League e World Championships Tennis. Laver si piazzò al numero uno tra tutte e due le categorie. Nel 1969 ottenne il secondo Grande Slam della sua carriera, concludendolo vincendo in quattro set Roche agli U.S. Open ed a Wimbledon, battendo John Newcombe in quattro set, fece registrare una serie di 31 incontri vinti di fila, e fissò un record che resisterà fino al 1980. Nei primi anni settanta Laver cominciò a raccogliere molte meno soddisfazioni nei tornei più importanti, giocandone solo un ristretto numero; nonostante questo rimase a lungo il migliore tennista e il maggior vincitore di premi del circuito WCT ( World Championship of Tennis). Nel 1970 vinse 13 titoli, tra le vittorie spicca quella al ricco Tennis Champions Classic, il cui titolo Laver riuscì a difendere anche l’anno seguente, vincendo addirittura 13 incontri di fila. Nel 1972 finì come primo alla classifica a punti del WCT, perdendo però la finale contro Rosewall. Quest’ultimo match è considerato uno dei migliori di tutti i tempi, e fece registrare un audience TV di oltre 20 milioni di spettatori, una cifra notevole per il tennis di quegli anni. A partire dal 1972, a causa di infortuni alla schiena e al ginocchio, Laver ridusse il suo calendario annuale, concentrandosi principalmente sul circuito WCT primaverile. Ciò nonostante fino al 1975 rimase tra i primi dieci migliori tennisti del mondo, vincendo almeno 5 tornei l’anno: nel 1973 il suo miglior risultato fu il suo impegno nelle semifinali prima, e nella finale poi, della Coppa Davis, dove vinse tutti e 6 gli incontri, in cui si cimentò sfidando gli Stati Uniti e portando l’Australia al titolo (ne aveva già conquistate altre quattro precedentemente, negli anni che vanno dal 1959 al 1962 contro gli Stati Uniti, l’Italia e il Messico). Nel 1974 Laver trionfò in 6 dei 13 tornei a cui prese parte, ed a fine anno era il numero 4 al mondo; i 36 anni che aveva quando raggiunse questo risultato ne fecero il più vecchio tennista mai giunto nelle prime cinque posizioni della classifica, nell’ Era Open. Il 1975 vide l'australiano vincere la cifra record di 23 incontri consecutivi, con 4 tornei, per il circuito WCT. Nel 1976 Laver era ormai semiritirato dai circuiti più importanti, giocando solo alcuni eventi. In quello stesso anno entrò nel World Team Tennis, conquistandosi il titolo di 'Rookie of the year', all’età di 38 anni. Laver ebbe comunque una carriera assai vittoriosa anche oltre gli anni di massimo splendore, tanto che detiene il record di 45 titoli open per ultratrentenni.

Le caratteristiche tecniche


Nonostante Rod Laver avesse un fisico non imponente, e fosse alto un metro e 72 centimetri, sviluppò una tecnica di gioco eccellente, completa sia nei fondamentali sia nei passanti e nelle smorzate. Dan Maskell commentò: Laver era “tecnicamente perfetto, dal suo servizio riccamente vario al suo leggero tocco sui pallonetti, per non parlare del rovescio, distruttivo e a giro a volte, preciso e controllato le altre, sempre a seconda della situazione". La sua battuta mancina era ingannevole e oscillante, cosa che spesso coglieva in fallo gli avversari. I colpi da fondo, da entrambi i lati, erano dati con sapienza di polso, e prendevano un effetto a giro, innovativo per il tennis degli anni sessanta. La sua tecnica nel dare i colpi era basata su rapide rotazioni delle spalle, colpi dati con oscillazione e tempestività assoluta nel colpire la pallina. Il rovescio era nella maggior parte dei casi quello che metteva fine al punto, tanto era forte. Laver era estremamente mobile e veloce, ed aveva sviluppato molto i muscoli dell'avambraccio, cosa che gli permetteva di coniugare la potenza alla rapidità di esecuzione dei colpi. Egli inoltre dava il meglio di se nei match a cinque set, che faceva girare a proprio piacimento con cambiamenti di tattica o tirandosi fuori dalle situazioni di pericolo con grande maestria e facilità. Heldman spiega che quando Laver era in momenti di difficoltà "saltava letteralmente e lanciava la racchetta verso la pallina con tutta la forza che poteva radunare, mentre i muscoli del suo braccio scoppiavano per lo sforzo ".

Curiosità


Nel luglio 1998, Laver fu colto da un malore durante un’intervista per una serie sui grandi atleti del XX secolo. Durante il periodo del suo recupero il tennis lo aiutò molto, come attività salubre per il recupero di problemi circolatori o simili. Nel 2000, il campo centrale del Melbourne Park, che oggi ospita gli Australian Open, fu ridenominato Rod Laver Arena in suo onore. Nel 2003, Laver, insieme alla più grande tennista femminile australiana, Margaret Smith Court, ebbe il suo ritratto inserito in un francobollo, entrando così nella Lista di australiani su francobolli dall'"Australia Post Australian Legends Award".