Judo - Origini
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Le origini del Judo
Nel 1871 furono emanate varie ordinanze, tra cui quella che proibiva ai samurai di portare le spade; questo segnò un rapido declino di tutte le arti marziali e, fra queste, il Jujitsu non fece eccezione. Nel 1876, infatti, un editto abolì definitivamente la casta dei samurai. Un certo Jigoro Kano, uno studente 18enne dal fisico debole ed esile, per farsi rispettare dai suoi compagni di scuola, cercò un metodo col quale un debole poteva battere un avversario di forza erculea. Jigoro Kano riuscì ad incontrare un maestro che gli insegnò i rudimentali dell’arte. Egli apprese in seguito i segreti di molte scuole tanto da poterne fondare una nel 1882. Fu così che eliminando tutte le tecniche più pericolose di questa arte, egli codificò una nuova
disciplina: il moderno Judo. Se fino ad allora lo scopo principale delle arti marziali era insegnare a sapersi difendere da un’aggressione, il Judo di Kano mirava a sviluppare invece l’ambizione di diventare esseri umani che partecipano responsabilmente allo sviluppo della società in cui vivono; in altre parole, un metodo di educazione sociale dei giovani, da abbinare allo studio. Il Judo vede però il suo primo riconoscimento ufficiale nel 1924, con la disputa a Roma dei primi Campionati italiani. Entra poi definitivamente nel programma olimpico nel 1964 alle Olimpiadi di Tokyo.
- Sport olimpico individuale
Vedere anche
- Regolamento : Judo
Fonti
- "Lo Sport, tra cultura e agonismo" di Daniele Masala - Soc. Ed. Universo - 2016