Farina Nino

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IMMAGINI

Giuseppe Emilio “Nino” Farina è nato a Torino il 30 ottobre 1906 ed è morto in seguito ad Aiguebelle il 30 giugno 1966. E’ stato un grande pilota automobilistico italiano, ricordato, in questo settore e non, per essere stato, nel 1950,il vincitore del primo gran premio nella storia della Formula 1,nonché ottenitore della prima pole position, e primo campione del mondo di Formula 1 sempre nello stesso anno.

Carriera


Nino Farina era noto anche alle cronache mondane per alcuni suoi comportamenti e vizi, come i sigari, sempre presenti tra le sue labbra durante le corse, e le belle donne. Suo padre, Giovanni Farina, era il fondatore di una delle più antiche ed importanti carrozzerie automobilistiche dell’epoca, ovvero gli “Stabilimenti Farina”. Farina esordisce in Formula 1 nel primo gran premio della storia del mondiale, il 3°British Grand Prix , sul circuito di Silverstone, riuscendo nell'impresa di partire in pole position, marcare il giro più veloce in gara e aggiudicarsi la vittoria. Al volante della sua Alfa Romeo 158, appartenente alla scuderia Alfa Romeo Spa. Nino Farina vince davanti ai suoi compagni di scuderia Luigi Fagioli e Reg Parnell per un grande trionfo per la casa automobilistica italiana. Il quarto pilota, il grande Juan Manuel Fangio, fu costretto al ritiro a pochi giri dal termine. Nel 1950, il calendario mondiale prevedeva sette eventi: Farina partecipa a sei gran premi, saltando la 500Miglia di Indianapolis, gara riservata ai piloti statunitensi. Oltre alla vittoria nel gran premio inaugurale, il pilota italiano riesce ad imporsi anche nel Gran Premio di Svizzera ed in quello d’Italia, registrando anche ben altri due giri veloci (che a quei tempi assegnavano 1 punto) e una pole position. Grazie alla vittoria nel gran premio di casa, a Monza, ultima gara del mondiale, Farina risulta primo nella graduatoria mondiale con 30 punti, davanti ai compagni di squadra Fangio (27 punti) e Fagioli (24 punti). Nel 1951 Nino partecipa, alla guida di un’Alfa Romeo 159 ufficiale, ad 8 dei 9 gran premi mondiali, saltando ancora l'appuntamento della 500Miglia di Indianapolis. Il campionato vede la lotta tra l'Alfa Romeo e la Ferrari. Farina risulta 4° nella graduatoria mondiale (19 punti), vinta dal compagno di squadra Fangio (31 punti) sul ferrarista Alberto Ascari (25 punti) all'ultima gara. Farina riesce ad aggiudicarsi una vittoria ed a salire sul gradino più basso del podio in 3 occasioni, marcando un giro veloce. Il Gran Premio del Belgio, la gara vinta da Farina, entra nella storia della Formula 1: la gara è infatti pesantemente condizionata dall'usura degli pneumatici, con le Ferrari costrette a cambiarli cinque volte e le Alfa Romeo otto. Nel 1952 la Formula 1 adotta il regolamento della Formula 2: il ritiro dell'Alfa Romeo lascia infatti la sola Ferrari in grado di allestire una monoposto da F1. Si decide quindi di cambiare le regole: la Ferrari, con il Modello 500 domina la stagione, con sette vittorie su 8 gran premi. Farina, passato proprio alla Ferrari, riesce a piazzarsi per ben 4 volte al secondo posto, finendo 2º (con 25 punti) nella graduatoria mondiale alle spalle di Ascari, compagno di squadra e dominatore della stagione. Farina resta alla Ferrari anche nelle stagioni 1953, 1954 e 1955. Nel 1953, sempre alla guida di una Ferrari 500 F2, Farina prende parte a sette gran premi, centrando la vittoria in quello di Germania sul tracciato del mitico Nurburgring. Conclude inoltre tre volte al secondo posto ed una al terzo, segnando pure una pole position. Le vittorie potevano essere due, ma Farina è costretto a fare i conti con l'orgoglio di Ascari. In occasione del Gran premio di Svizzera, pochi giorni dopo il trionfo tedesco, Farina si trova infatti in testa alla gara; con le Ferrari sicure della tripletta, dai box viene impartito l'ordine di mantenere le posizioni: Farina, Mike Hawthorn e appunto Ascari. Ma quest'ultimo si ribella e va a prendersi la vittoria ed il titolo mondiale. Anche nel gran premio d'Italia Farina vede sfumare la possibilità di vincere la gara: Ascari è al comando sull'ultima curva, pressato appunto da Farina e da Fangio, quando perde il controllo della sua macchina e va in testa coda. Farina è costretto però a saltare sul prato per evitare il compagno di squadra, lasciando la vittoria a Fangio. In una stagione tanto movimentata trovano spazio purtroppo anche note negative: nella prova inaugurale, il Gran Premio d’Argentina, Farina travolge alcuni spettatori che si trovavano lungo il ciglio della strada. Il bilancio della gara, comprensivo dell'incidente causato dalla Gordini di Robert Manzon, è tragico: dieci morti e trenta feriti, di cui dieci gravi. Il presidente dell’Argentina Peron aveva decretato l'accesso gratuito al circuito. Nella graduatoria mondiale è 3° con 26 punti, preceduto dal compagno di squadra Ascari (Vincitore del secondo titolo mondiale) e da Fangio. Nel 1954 il mondiale riapre le porte alle vere Formula 1. Farina prende parte, alla guida di una Ferrari, a due soli gran premi, giungendo secondo in quello inaugurale d’Argentina. Proprio questo evento è il primo caso di ricorso post-gara respinto: per un cambio gomme Fangio, vincitore della gara su Maserati, utilizza ben cinque meccanici al posto dei tre previsti dal regolamento. La Ferrari, certa della vittoria a tavolino, suggerisce a Farina e Gonzalez di non forzare. Il reclamo di Maranello è però respinto sia dagli organizzatori che, più tardi, dalla FIA. Nell'altro gran premio stagionale, Farina guida con un tutore di cuoio al braccio destro, fratturatosi in occasione della Mille Miglia. Nella stagione 1955 Farina disputa tre gran premi conquistando un curioso record. Il gran premio di Argentina, gara inaugurale del campionato, verrà ricordato per il grande numero di cambi di pilota, ben 15, dovuti sia alle particolari condizioni climatiche (35 gradi all'ombra e 55 sul circuito), che alla conseguente stanchezza: Farina, per il gioco dei cambi, finisce quindi al secondo posto (con Gonzalez e Trintignant) e al terzo (con Maglioli e Trintignant). La vettura è una Ferrari 625, la stessa con cui Farina si aggiudicherà il gradino più basso del podio in occasione del Gran Premio di Belgio. L'ultima presenza di Farina in Formula 1 è il Gran Premio d'Italia: schierato dalla Ferrari con le vetture rilevate dalla Lancia in seguito all'incidente mortale di Ascari, non riesce a prendere parte alla gara per problemi alle gomme. L'anno successivo volle partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis, con una monoposto assemblata dalla Osca, la Ferrari Bardhal, impiantando un motore Ferrari tipo 446 su un telaio Kurtis Kraft. Il tentativo di qualificazione fallì a causa di svariate difficoltà nella messa a punto dell'impianto di iniezione meccanica Hilborn.

L'incidente


Morì, tragicamente, com’era vissuto, alla guida di una macchina, in quel caso una Ford Cortina Focus, in un incidente stradale nei pressi di Aiguebelle, nel 1966,all’età di 59 anni, uscendo di strada in una curva presa ad alta velocità mentre si recava a Reims per assistere al Gran Premio di Francia. Farina venne sepolto al Cimitero Monumentale di Torino.

Palmares


Nino Farina partecipa in totale a 36 Gran Premi nell’arco di 7 anni(1950-1956),riuscendo a partire 33 volte. Nella sua Carriera firma per 2 scuderie: L’Alfa Romeo e la Ferrari. Nel 1950 vince il suo primo e unico Campionato Mondiale. Nei Gran Premi in cui partecipa vince 5 volte, si piazza 9 volte al secondo posto e 6 volte al terzo posto. Ottiene anche 5 Pole Position e 5 Giri veloci.

Soprannome


"Nino"

Vedere anche


Sitografia