FONDRIEST MAURIZIO

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Maurizio Fondriest è nato a Cles, in provincia di Trento, il 15 Gennaio 1965. La sua carriera da professionista iniziò il 1987 e si concluse nel 1998, presentando molti esordi con ottime prestazioni e qualità.
Alcuni dei suoi esordi sono : nel 1993 partecipò al Giro d’Italia arrivando ottavo a quasi pochi minuti dalla maglia rosa, mentre nel 1991 arrivò quindicesimo al Tour de France, nel 1996 arrivò terzo nella Freccia Vallone e nel 1992 vinse il Giro Del Trentino.
L’ esordio più importante della sua carriera agonistica è la vittoria ai campionati del mondo di ciclismo su strada, che si svolsero a Ronse in Belgio, dove venivano assegnati due titoli:

  • Cronometro a squadre Donne;
  • Prova in linea Uomini Professionisti (tracciato di circa 270 km).

Carriera


Maurizio Fondriest amava molto correre all’estero, in particolare in Belgio, perché lì aveva raccolto molte soddisfazioni da dilettante. Maurizio iniziò a prepararsi per il mondiale anche se la sua età era ancora molto giovane e la sua preparazione era insufficiente per un’attività così importante, allora cominciò a rafforzare la sua massa muscolare in palestra.
Furono molte le offerte delle squadre che volevano averlo a fianco, ma lui scelse una squadra affiliata nella Repubblica di San Marino, ossia L’ Alfa Lum-Legnano.
Il 28 Agosto del 1988 a Reinax in Belgio, a pochi metri dall’ arrivo del traguardo, erano in fuga tre ciclisti di cui: Fondriest, Bauer e Criquelion. La battaglia era dura, fino a quando Bauer sferrò una gomitata a Criequelion che, per sfiorare le transenne ai lati della strada, cadde accidentalmente, mentre Maurizio era ormai già lanciato con le braccia alzate verso il traguardo.
Dopo la vittoria del mondiale inizia un nuovo anno per Maurizio, ma prima di rimettersi in sella per fare sul serio, come ogni anno, un po’ tutti i corridori si fermano per una pausa e trascorrono qualche giorno di ritiro in montagna. Dopo aver subito un intervento al naso, si concede un soggiorno in montagna, da dove inizia a preparare una stagione per onorare la sua maglia iridata.
Era a fianco della squadra Del Tongo e nel gruppo dei corridori vi era anche il velocista italiano Mario Cipollini. Terminò la stagione con ben 5 vittorie e 12 secondi posti nonostante un brutto problema al ginocchio che lo portò a modificare la bici e i pedali, condizionandolo per tutta la stagione, infatti mentre si trovava a partecipare al Giro di Calabria si accorse che il ginocchio gli doleva anche solo camminando e per tale causa dovette rinunciare alle classiche del Nord.
Si accorsero i medici che il problema al ginocchio era stato causato da un nuovo paio di pedali che il corridore aveva cambiato all’ inizio della nuova stagione. Per risolvere il problema Fondriest tornò a riutilizzare i pedali della stagione precedente e tornò subito in sella vincendo il Giro di Toscana il 13 Maggio 1989.
Nel 1992 il corridore torna in Italia a fianco con la squadra della Panasonic. Intanto iniziano le corse europee, ce ne furono molte come: la Settimana Internazionale, svolta in Sicilia, in cui ottenne soltanto dei piazzamenti, la Milano-Sanremo dove giunse 24°. La carovana parte per il Nord Europa dove è stato organizzato il Giro delle Fiandre, la classica che apre il giro delle prove franco-belghe, dove Maurizio si classifica al 4° posto.
Intanto ci si preparava al Giro in Italia, che Maurizio saltò. Il tenace corridore trentino, insistente e deluso dai suoi piazzamenti dell’ annata, si preparò per il Campionato Italiano che si correva in Sardegna ad Olbia. Voleva vincerlo a tutti i costi per cercare di salvare una stagione che non era andata a buon fine. Ce la mise tutta per aggiudicarsi la maglia tricolore, ma si piazzò terzo.
Ora si va al Tour de France con la speranza di raccogliere qualche soddisfazione. Nella quarta tappa della cronometro a squadre vinse la Panasonic, ma non raccolse una vittoria individuale, solo una vittoria di squadra.
L’ 8 Agosto (1992) partecipò alla Classica di San Sebastin, piazzandosi all’ ottavo posto. Il 12 Agosto (1992) si corre la prima edizione del Trofeo Melinda, organizzata proprio a Cles, paese natio di Maurizio. Finalmente si aggiudica la vittoria in casa. A 5 km dall’ arrivo erano in fuga Bugno e Fondriest, dove Maurizio dà ordine all’ ammiraglia di non collaborare; a soli 250m, Maurizio scatta proprio sotto le finestre di casa e taglia il traguardo con mezza ruota di vantaggio su Gianni Bugno. Grande soddisfazione per la gente della Val di Non.
Dopo cinque anni dalla vittoria del mondiale Maurizio a fianco della squadra ciclistica del team Lampre, partecipa e vince alla 84°esima edizione della Milano-Sanremo con un percorso totale di 297 km che fu disputata il 20 marzo 1993.
I corridori ovviamente partivano da Milano ed erano 194, ma solo 166 riuscirono a portare a termine il percorso.
Fondriest mantenne il suo gruppo unito durante la corsa senza evitare fughe o attacchi dalle altre squadre avversarie fino a che non arrivarono sul Poggio, un colle che precede Sanremo, Maurizio lasciò il gruppo per valicare il colle.
Nella testa del gruppo c’erano Cipollini, Jalabert e Mussew, ma lui sapeva come procedere al traguardo e quale strategia utilizzare perché aveva già studiato dapprima il percorso.
Dopo il faticosissimo strappo verso il Santuario, Maurizio schizzò come se era lanciato in volata, raggiunse e staccò lo spagnolo Gaston tirando dritto come un proiettile fino all’arrivo. Due italiani da dietro provarono a raggiungerlo, ma nessuno riuscì ad avere l’ agilità che solo lui ebbe in quel momento.
Fu una vittoria importante in quanto un podio italiano non si vedeva da 50 anni.