Cuthbert Elizabeth Alyse
IMMAGINI
LA VITA
Elizabeth Alyse Cuthbert nacque il 20 aprile 1938 a Merrylands, New South Wales, Australia. È stata una velocista australiana soprannominata Betty. All’età di 8 anni si unì al Western Athletic Club del maestro June Ferguson, il quale non modificò il suo stile ma la fece concentrare sul taglio del traguardo, spiegandole che per migliorare la prestazione avrebbe dovuto proseguire la corsa ancora qualche metro dopo il taglio del nastro, in modo da evitare di rallentare prima di tagliare il traguardo e perdere così velocità e tempo. Durante i suoi allenamenti però visse sotto l’ombra di Marlene Mathews, sua compagna di squadra, i cui tempi erano superiori ai suoi. Così scoraggiata comprò i biglietti per assistere ai giochi di Melbourne come spettatrice. Ma alle prove olimpiche Betty vinse sia i 100m (battendo per la prima volta Mathews) che i 200m. Grazie alla sua determinazione, sacrificio e tenacia fu scelta per gareggiare nella squadra australiana.
MELBOURNE 1956
Ai Giochi Olimpici di Melbourne del 1956, Betty Cuthbert totalizzò 11.5 secondi nei 100m, riuscì a battere cosi il record mondiale e vinse la prima medaglia d’oro della sua carriera. L’australiana aveva molta fiducia in sé, infatti qualche giorno dopo, nei 200m, eguagliò anche il record olimpico di Marjorie Jackson di 23.4 secondi, conquistando un’altra medaglia olimpica. Nella staffetta 4x100m la squadra australiana composta da Cuthbert, Shirley Strickland, Fleur Mellor e Norma Croker era quindi la favorita. Di fatto fu proprio l’australia a superare la Gran Bretagna in finale con un punteggio di 44.5 secondi battendo in tal modo il record mondiale di 44.9 secondi. Terminate le olimpiadi, Betty Cuthbert venne considerata un eroe nazionale, l’unica atleta australiana, sia nella categoria maschile che femminile, a vincere 3 medaglie d’oro in una singola Olimpiade. L’intera nazione le era riconoscente grazie alle sue vittorie e la soprannominarono la “Golden Girl”.
ROMA 1960
Alle Olimpiadi di Roma del 1960, Betty fu costretta ad abbandonare la gara già nei 200m per una tendinite al ginocchio. Decise così,a soli 22 anni, di abbandonare per sempre i giochi olimpici.
TOKYO 1964
Il desiderio di ritornare a correre era però più forte di lei, così tornò ad allenarsi insieme al suo coach June Ferguson. Betty decise però di gareggiare nei 400m, gara da poco aggiunta al programma delle donne, quindi condusse un intenso allenamento con l’intento di migliorare la sua resistenza.
Ai giochi olimpici di Tokyo, Betty partì fortissima, ma per tutta la gara fu seguita dalla britannica Ann Packer. Solo negli ultimi 100m Betty, sfruttando le sue capacità e le sue ultime risorse, riuscì a batterla vincendo la gara in 52 secondi e conquistando la sua quarta medaglia olimpica. A fine gara descrisse la sua esibizione come “l’unica gara perfetta che io abbia mai corso”. Dopo i giochi di Tokyo annunciò il suo ritiro, questa volta definitivo.
ALTRE VITTORIE
Oltre ai giochi olimpici Betty partecipò ai giochi del Commonwealth nel 1958 a Cardiff, vincendo due medaglie d’argento nella staffetta 220yds e 4x100yds.
Gareggiò anche a Perth nel 1962 vincendo l’oro nella staffetta 4x100yds.
DOPO IL RITIRO
Dopo il ritiro dalle olimpiadi, Cuthbert rimase sempre attiva in ambito sportivo, divenne infatti membro dell’impero britannico per i suoi servizi di atletica leggera nel Nuovo Galles del Sud nel 1965.
Nel 1956 vinse l’ambito premio Helms.
Nel 1984 grazie ai suoi servizi allo sport e alla comunità fu nominata membro dell’Ordine dell’Australia.
Nel 1985 per il suo contributo allo sport dell’atletica leggera è stata inserita nella Hall of Fame.
Nel 1994 è stata nominata “Leggenda dello sport d’Australia.”
Negli anni ‘70 le fu diagnosticata la sclerosi multipla, nonostante fosse costretta all’uso della sedia a rotelle, è stata una degli ultimi tedofori nella cerimonia di apertura ai giochi olimpici di Sidney del 2000.
La “ragazza d’oro” morì a Mandurah il 6 agosto 2017. E’ stata l’atleta olimpica australiana più decorata dopo il nuotatore Jon Thorpe.
CURIOSITA’
Nel 1966 pubblicò la sua autobiografia, GOLDEN GIRL.
A Ermington, sobborgo di Sydney, le è stata intitolata la via principale.