Cruijff Johan

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IMMAGINI

Negli stessi anni in cui i Rolling Stones segnavano con le loro canzoni uno spartiacque nella musica rock, Cruijff, con il suo gioco rivoluzionario, con il suo “calcio totale”, cambia la storia del calcio: da allora esisterà soltanto un “prima” e un “dopo” Cruijff Johan.

Carriera


Cruijff, oltre ad aver dimostrato il suo indiscusso valore nel campo di gioco, lo ha fatto anche nel campo della vita. Forse non c’è nessuno che più di lui si possa considerare un monumento all’”I can”, all’” Io posso”, in quanto la sua tenacia e la sua fiducia nel suo immenso talento lo hanno portato, a costo di grandi sacrifici, a far ricredere tutti quelli che pensavano che un ragazzino piccolino e smilzo non avrebbe potuto mai farcela. E invece lui ce l’ha fatta, la sua “utopia” è diventata realtà e continua ad essere ancora oggi un esempio per tanti giovani calciatori.
La storia di Cruijff è molto simile a quella di tanti illustri colleghi.
Hendrik Johannes Cruijff ( più semplicemente Johan Cruijff) nasce ad Amsterdam il 25 aprile 1947 da una famiglia molto modesta e cresce in un quartiere popolare dove l’unico svago è giocare a calcio per strada, ma l’asfalto diventerà ben presto una vera e propria palestra per il piccolo Johan che riuscirà precocemente ad affinare la sua tecnica su un terreno non certo facile. Il desiderio di riscatto da una vita tutta in salita e la morte prematura del padre lo costringono ad abbandonare ,ad appena 13 anni , gli studi e a dedicarsi interamente alla sua carriera calcistica che inizia nelle giovanili dell’Aiax. Il suo straordinario talento e la sua tecnica sopraffina vengono da subito notati da Vic Buckingham, allenatore della squadra.
Tutto sembra andare alla perfezione, ma il giovane Cruijff ha un piccolo problema da risolvere: potenziare il suo gracile fisico, e per questo vengono a lui riservati allenamenti molto duri per perfezionare la sua massa muscolare. I risultati non sono eclatanti, ma non c’è niente da fare il suo talento è immenso e sopperisce anche ad alcune lacune fisiche. La sua velocità e il dribbling con palla al piede lo rendono immediatamente unico e a 14 anni, negli allievi dell’Ajax, vince il suo primo campionato, mentre appena 16enne fa il suo ingresso in prima squadra. In quel periodo L’Ajax non sta attraversando momenti felici e rischia addirittura la retrocessione.
Infatti, di lì a poco, Buckingham viene sostituito dall'ex giocatore dell'Ajax Rinus Michels e questi, con i suoi innovativi metodi tattici e tecnici darà vita alla nuova era del calcio orange definita “ Era del calcio totale”. Nei suoi schemi ogni giocatore può essere rimpiazzato da un altro senza che tale scelta possa arrecare danno al team, quindi ogni calciatore deve saper giocare in qualunque ruolo. Questa strategia calcistica si applica alla perfezione al talento smisurato di Johannes che, fra l’altro, è una punta, ma molto mobile che sa svariare in ogni parte del campo. La squadra cresce a dismisura e con essa Cruijff, che grazie a tale tattica, vince tre campionati nazionali di fila e si aggiudica la Coppa d’Olanda. Fino al giugno del 1973, la classe infinita di Johannes confluisce con le vittorie dell'Ajax, e questa è la bacheca delle vittorie: sei campionati, tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e due Supercoppe UEFA. Anche in nazionale la carriera è molto positiva, anzi lo contrassegna a fuoco a livello mondiale. Ne diviene il capitano praticamente da subito, e raggiunge ottimi traguardi come la finale mondiale del 1974 in Germania. Proprio il mondiale del ’74 è il punto più alto della carriera di Cruijff. Johan è il direttore d’ orchestra della squadra che incanta il pianeta col suo calcio totale, uno spettacolo sublime, mai visto prima a livello di nazionali. Gli avversari vengono praticamente rullati da una squadra che è capace di dominare il campo e il pallone, con tecnica, pressing, velocità e schemi che le altre nazionali si sognano. L’ Olanda sembra una macchina: diventa l’ “Arancia meccanica”, titolo di un film di Kubrick. E anche se perde la finale contro il rivale Beckenbauer, il vero vincitore è proprio lui, Cruijff; infatti quella Germania lascia poche tracce, mentre l’ Olanda del Total Football ha cambiato il percorso del calcio mondiale. Nell’agosto del 1973 passa al Barcellona, dopo aver rifiutato il Real Madrid, e questa diverrà la squadra della sua vita. Il rapporto con il suo vecchio allenatore Rinus Michels, anche lui nel Barcellona, crea un rapporto vincente. La squadra vince subito la Liga dopo ben 14 anni, la città lo venera affibbiandogli il soprannome di "Olandese Volante", quando Cruijff segna un gol di tacco in rovesciata contro l’ Atletico Madrid. L’allenatore olandese abbandona il Barcellona, e per Johannes cominciano i grossi problemi. Il nuovo allenatore, Hennes Weisweiler, tedesco, inizia quasi a invidiarlo rendendogli vita molto difficile. Curijff, allora, lascia il Barcellona e decide di ritirarsi dall’attività all’età di 31anni. Ma il suo immenso amore per il calcio è più forte di tutto e torna a giocare, tre anni dopo, nella lega americana. A spingerlo a tornare sarà il suocero Cor Coster, padre della famosa modella Danny Coster che Cruijff aveva sposato nel 1968. L’esperienza americana non dura molto e torna in Spagna a giocare per il Levante sino al giugno 1985, dopodiché annuncerà il suo nuovo ritiro. Abbandono del calcio giocato, però, in quanto viene richiamato in patria per allenare il suo Ajax. Qui ottiene due vittorie nella Coppa delle Coppe, nel 1988 torna alla squadra del suo cuore, il Barcellona. Vince tutto dopo aver personalmente ricostruito la compagine. Farà sua la Liga per ben quattro volte, vincerà una Coppa del Re, una Coppa delle Coppe e una Coppa dei Campioni.

Curiosità


Nel 1996, a causa di tremendi dolori ai piedi, decide di ritirarsi anche dal ruolo di allenatore, ma anche stavolta la passione per il calcio lo obbliga a tornare e, nel 2009, riprende il ruolo di tecnico della Liga catalana. Viene poi eletto presidente onorario del Barcellona, che perderà con l'arrivo della nuova dirigenza. Negli ultimi anni ricopre la mansione di alto dirigente dell'Ajax. Per i suoi meriti calcistici Cruijff fu eletto Pallone d’oro per tre volte (1971,1973,1974), venne investito del titolo di Cavaliere della Casa d’Orange e divenne membro onorario della Reale Federazione Calcistica dei Paesi Bassi. E’ stato inoltre eletto secondo miglior calciatore del XX secolo, dopo Pelè e forse proprio per questo il giornalista Gianni Brera coniò per lui il soprannome di “Pelè bianco”. Il “profeta del gol”, come lo definì Sandro Ciotti che diresse anche l’omonimo film-documentario, di gol ne segnò davvero tanti: 402 in 716 partite ufficiali, fra Nazionale olandese e squadre di club.

Dopo il ritiro


Cruijff continua ad essere ancora un campione nella vita , grazie al suo impegno nel sociale: è testimonial di una celebre campagna antifumo, ha creato una fondazione benefica, scuole calcio e tornei di calcio a sei. Il carattere un po’ spigoloso di Cruijff, la sua vaga presunzione e una velata arroganza hanno da anni spaccato l’opinione pubblica: alcuni lo hanno considerato un nemico, altri un vero e proprio dio. Ma c’è una cosa su cui non si può discutere: Johan Cruijff è stato sempre coerente con la sua visione della vita e ha insegnato a tutti che nel calcio anche la teoria più ambiziosa può diventare prassi.

Vedere anche


Bibliografia


  • Il calcio di Cruijff ai raggi X. La Gazzetta dello Sport.

Sitografia


  • Johan Cruijff. Wikipedia.
  • Il più grande di tutti i tempi-Calcio- Sportmediaset.
  • Johan Cruijff. Il dissidente da sempre. Il catenaccio.es.
  • Johan Cruijff. Treccani.it.
  • Calcio Olandese: I grandi calciatori olandesi: Johan Cruijff.
  • http:/gol calcio.it/Cruijff.htm
  • Johan Cruijff. Storie di calcio.
  • Johan Cruijff Foundation.

Filmografia


  • Il profeta del gol. (Dvd)