Binda Alfredo

Da Wikisport.
Jump to navigation Jump to search

IMMAGINI

Alfredo Binda nasce a Cittiglio l’11 agosto 1902 ed è considerato uno dei ciclisti più grandi di sempre.

La carriera


Decimo di quattordici figli, Binda Alfredo si trasferisce giovanissimo a Nizza per lavoro ed è proprio in Costa Azzurra che Alfredo scopre la passioni per la bicicletta. Binda si iscrive alla sua prima corsa il 4 settembre 1921 e di lì a breve compie il salto nel ciclismo professionistico.
In Francia il corridore di Cittiglio raccoglie trentotto successi, tra cui la classica Nizza-Mont Chauve, in cui si lascia alle spalle persino il suo mito Girardengo; a riguardo i giornali transalpini scrivono: “il pulcino ha battuto l’aquila”. Le sue ambizioni sembrano concretizzarsi già nell’autunno del 1924, quando si iscrive al Giro di Lombardia, arrivando quarto al traguardo.
Tanto bastò per suscitare l’interesse del direttore sportivo della Legnano, che gli propose di unirsi alla sua squadra nel 1925, diventando il numero uno del ciclismo italiano.
Vinse cinque edizioni del Giro d'Italia (1925, 1927, 1928, 1929 e 1933), record assoluto condiviso con Fausto Coppi ed Eddy Merckx. In particolare nel 1927 vinse 12 delle 15 tappe del Giro e nel 1929 ben otto tappe consecutive: entrambi record imbattuti. Nell'arco della carriera conquista complessivamente 41 tappe al Giro, record mantenuto fino al 2003, quando fu superato da Mario Cipollini.

Binda vincitore del Giro d'Italia


A causa della sua manifesta superiorità, nel 1930 gli organizzatori del Giro prendono una decisione clamorosa impedendo al cittigliese di parteciparvi.
Lui s’infuria e protesta con il direttore Emilio Colombo, che si vede costretto a offrirgli la somma di ventiduemilacinquecento lire a titolo di risarcimento dell’esclusione. Mai nessuno era stato pagato per non gareggiare.
Il quinto sigillo al Giro arriverà comunque. Tre anni dopo Binda diventa il recordman di vittorie nella manifestazione, traguardo raggiunto in seguito solo da Fausto Coppi ed Eddy Merckx. Intanto, si profila all’orizzonte un nuovo avvincente dualismo con l’emergente Learco Guerra, dopo quello con il Gira delle ultime pedalate. Tra il 1930 e il 1933 i due campioni si alternano nella vittoria del Campionato del Mondo su strada. Nel 1933 infatti fu il vincitore della prima cronometro della storia del Giro: 62 km da Bologna a Ferrara.
Pochi anni più tardi Binda decide di abbandonare le corse ritirandosi con un solo rimpianto: non aver conquistato il Tour de France. Affrontò il Tour nel 1930 (anno della sua forzata rinuncia al Giro), vincendo due tappe consecutive, a Pau e a Luchon, avviandosi a dominare la corsa insieme al suo compagno di squadra Learco Guerra; tuttavia, dei dissidi con la federazione italiana, che ancora non gli aveva versato l'indennizzo promesso per non aver partecipato al Giro, lo spinsero ad abbandonare.
Nella sua carriera figurano anche tre campionati del mondo su strada (record), due Milano-Sanremo, quattro Giri di Lombardia e quattro campionati italiani. Inoltre vinse, tra le altre classiche, due Giri del Piemonte e due Giri di Toscana.

Dopo il ritiro


Alfredo Binda lascia l'attività nel 1936, dopo un incidente che gli provocò la frattura del femore. A cavallo tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta diventa commissario tecnico della Nazionale italiana, ruolo che ricoprì per ben dodici anni, in cui accumulò fama e successi degni della sua carriera da corridore: guida infatti le trionfali spedizioni alla Grande Boucle con Bartali nel 1948, Coppi nel 1949 e 1952, e Nencini nel 1960.
Muore nel 1986 e le sue spoglie mortali oggi riposano nel cimitero di Cittiglio.

Vedere anche