Ōsaka Naomi

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Naomi Osaka nacque il 16 ottobre 1997 ad Osaka, una città del Giappone, da padre haitiano e da madre giapponese. Apprese le culture di entrambi i genitori, ma prese il cognome dalla madre poiché nella società giapponese vige la legge che i figli devono portare il cognome del coniuge con cittadinanza giapponese. Nel 2000 l’intera famiglia si trasferì in America, dove all’età di tre anni Naomi iniziò a giocare a tennis sotto influenza di suo padre. Quando divenne professionista il padre scelse di farle rappresentare il Giappone, per consentirle di avere più opportunità. Esordì per la prima volta nel circuito ITF nel 2012 a Clearwater (Florida) ma venne sconfitta. Alla sua seconda apparizione, vinse il primo incontro da professionista. Durante il medesimo anno raggiunse la sua prima semifinale e venne sconfitta dalla sorella Mari. Successivamente disputò la prima finale ITF, dove venne battuta da Sanaz Marand. I primi anni furono abbastanza anonimi per lei. Il 2018 fu il suo miglior anno da inizio carriera. Vinse a Indian Wells il suo primo titolo WTA. A fine anno riuscì ad arrivare in finale agli US Open dove dovette scontrarsi contro Serena Williams, ovvero colei che Naomi aveva sempre venerato e preso come punto di riferimento, già sei volte campionessa nel torneo americano. Naomi Osaka vinse meritatamente quell’incontro. Nel 2019 la sua ascesa continuò grazie alla vittoria agli Australian Open. A fine torneo si trovò per la prima volta alla prima posizione del ranking mondiale, prima asiatica a riuscire nell'impresa e ventiseiesima tennista nell'era Open a raggiungere il vertice. Fu la prima volta dal 2001 che una tennista vinse consecutivamente uno Slam dopo essersi aggiudicata il primo in carriera. Nel 2020, dopo la lunga pausa che il tennis mondiale si prese per la pandemia di COVID-19, il primo torneo a cui a tennista prese parte è il Western & Southern Open 2020. Nel mezzo del torneo però annunciò il suo ritiro per protestare contro le continue violenze negli Stati Uniti ai danni della gente di colore e in solidarietà al movimento Black Lives Matter. Gli organizzatori appoggiarono la sua presa di posizione e posticiparono le semifinali di 24 ore. L'iniziativa degli organizzatori le fece cambiare idea e si presentò alla semifinale che vinse. Decise successivamente di ritirarsi prima della finale con Viktoryja Azaranka per un infortunio al tendine del ginocchio. Appena si riprese dall’infortunio riuscì a vincere il suo secondo US Open e il terzo Slam in carriera su altrettante finali disputate. Durante il torneo rinnovò il suo appoggio alle proteste anti-razziste indossando ogni giorno una mascherina recante il nome di una delle vittime della violenza poliziesca. Al termine del torneo, per lei l'ultimo della stagione, riuscì a risalire alla terza posizione del ranking. A fine anno viene eletta "Atleta donna dell'anno" dall'Associated Press. Nel 2021 decise di prendersi una pausa dal tennis, ma nonostante ciò risulta essere la tennista giapponese più vincente di sempre.

Sitografia