Čáslavská Věra
IMMAGINI
Věra Čáslavská nacque a Praga il 3 Maggio 1942 e vi morì il 30 Agosto 2016. È stata una ginnasta cecoslovacca, famosa per le sue grandi doti, non solo sportive.
Durante la sua carriera ha conquistato 7 ori e 4 argenti, classificandosi così, al quattordicesimo posto tra gli atleti più medagliati dei giochi olimpici. A questi successi vanno aggiunti: il bronzo ottenuto ai Campionati Mondiali e 11 medaglie d’oro, 1 d’argento e 1 di bronzo, guadagnate ai Campionati Europei.
La carriera
La Čáslavská è principalmente famosa per essere stata l’unica ginnasta ad aver conquistato l’oro olimpico in varie discipline: trave, corpo libero, parallele asimmetriche e concorso individuale. La sua notorietà è legata, oltre ai successi ottenuti in ambito sportivo, sia a livello mondiale che europeo, anche alle sue prese di posizione nette in ambito politico. Věra, nel 1968, ha infatti dichiarato apertamente il suo appoggio al movimento democratico cecoslovacco contro l’occupazione sovietica, dopo la seconda guerra mondiale. La Čáslavská è purtroppo una ginnasta non ricordata da molti in quanto, spesso, al pari di quello che accade per i grandi avvenimenti della storia, anche in ambito sportivo gli uomini vengono celebrati maggiormente rispetto alle donne. Se pensiamo ad esempio alle Olimpiadi del 1968, ci accorgiamo che in moltissimi ricordano Tommie e Smith o John Carlos, ma in pochi ricordano la ginnasta ceca che, per ben 4 anni ( tra il 1964 e il 1968), è stata imbattibile al famoso concorso individuale. Era infatti un’atleta potente, forte in tutti i ruoli, nonostante la sua altezza di appena 1.60m e il suo peso di 58kg.
Věra era una donna molto bella, dai lunghi capelli biondi, che amava farsi notare ed essere ammirata. Forse anche per questo, ad un certo punto della sua vita, diventa un’icona di stile e, al pari di una diva del cinema, è molto apprezzata da tutti come personaggio di copertina sulle varie riviste di quel tempo. Nel 1968 viene persino incoronata come la seconda donna più celebre al mondo.
La Čáslavská dovette però affrontare nel corso della sua vita anche momenti difficili: con la famosa Primavera di Praga, anche in relazione alle sue dichiarate opinioni politiche, l’antico regime cominciò a non vedere di buon occhio la ginnasta, arrivando a mettere in dubbio la sua partecipazione alle imminenti Olimpiadi di ottobre. Věra temeva molto di non riuscire a parteciparvi ma, nonostante ciò, trovò il modo di allenarsi in segreto, chiedendo ospitalità ad un amico e nascondendosi lì dove inventò metodi alternativi per allenarsi: usava sacchi di patate come pesi, si esercitava a corpo libero in giardino, spalava carbone per rendere le mani callose e così via. Quello fu un periodo molto brutto che, fortunatamente, terminò con le Olimpiadi in Messico, alle quali alla fine Věra partecipò, essendo ormai considerata da tutti una grande celebrità, e la sua assenza non sarebbe stata tollerata. La ginnasta partì quindi per il Messico, nonostante lo scarso allenamento e il rischio di poter sentirsi a disagio rispetto alle altre atlete, che si erano allenate duramente. Malgrado questi presupposti, la Čáslavská vinse e collezionò tantissime medaglie, una dietro l’altra. Solo alla trave, per un giudizio negativo, si posizionò al secondo posto.
Inoltre fu proprio durante queste Olimpiadi che Věra Čáslavská compì un gesto simbolico, per il quale sarebbe passata alla storia nel suo Paese e nel mondo dello sport. Infatti, al termine della gara a corpo libero, la giuria fece salire, sul gradino più alto del podio, a pari merito con la Čáslavská, la russa Larik ma, durante la premiazione, al momento dell’inno Nazionale Russo, la Čáslavská chinò la testa e si rifiutò di omaggiare la bandiera che rappresentava gli invasori del suo Paese.
Subito dopo le Olimpiadi, Věra si sposò con un connazionale e, in relazione alle imprese compiute in Messico, venne soprannominata “la sposa del Messico”.
In seguito a questi eventi però, la carriera e la vita di Věra si complicarono molto. La ginnasta fu messa sotto indagine e obbligata a ritirare la sua firma dal manifesto liberale, cosa alla quale ella si oppose. Infine le fu vietato di allenarsi, dal governo. Fu un duro colpo per Věra, che quindi cominciò a lavorare come donna delle pulizie, fino al giorno in cui decise di recarsi presso il ministero dello sport, con indosso la sua tuta sportiva, dichiarando di volere un lavoro. In quell’occasione ottenne un ruolo da consulente e, poco dopo, il permesso di poter allenare, a condizione che lo facesse al di fuori del suo Paese. Věra diventa così allenatrice della Nazionale del Messico, per due anni, dopo i quali riuscì finalmente a rientrare in Cecoslovacchia. A quel punto sembrava che le cose stessero procedendo per il meglio, ma un evento inaspettato sconvolse la sua vita privata: l’omicidio del suo ex marito, del quale era ancora innamorata, da parte del suo stesso figlio. A questo tragico evento seguì una profonda depressione e la decisione di ritirarsi dalla vita pubblica, presso una casa di cura.
Soltanto molto tardi, questa grande ginnasta, riceverà gli onori che le spettano e un riconoscimento ufficiale delle sue imprese sportive e non. Diverrà infatti Presidente del Comitato Olimpico Cecoslovacco, nonché membro del Comitato Olimpico Internazionale. infine sarà nominata Consigliere del Presidente della Repubblica Havel.
Dopo una vita intensa ma sofferta, morirà nell’agosto del 2016, a causa di un tumore al Pancreas.
Attualmente è riconosciuta come una delle più importanti atlete del secolo scorso e ricordata e ancora stimata come una grande donna.
Sitografia
- Wikipedia
- Corriere dello sport
- Repubblica