I inv. - 1924 Chamonix-Mont-Blanc (FRA)
IMMAGINI
1924 Chamonix-Mont-Blanc (FRA)
Città ospitante | Chamonix-Mont-Blanc, Francia |
Nazioni partecipanti | 16 |
Atleti partecipanti | 258 (247 Uomini - 11 Donne) |
Competizioni | 16 in 9 sport |
Cerimonia apertura | 25 gennaio 1924 |
Cerimonia chiusura | 5 febbraio 1924 |
Aperti da | Gaston Vidal |
Giuramento atleti | Camille Mandrillon |
Stadio | Stadio olimpico di Chamonix |
I I Giochi olimpici invernali (in francese Iers Jeux olympiques d'hiver, originariamente chiamati Settimana internazionale degli sport invernali) si svolsero a Chamonix-Mont-Blanc (Francia) dal 25 gennaio al 5 febbraio 1924.
Quando il CIO venne fondato nel 1894, uno degli sport proposti per il programma fu il pattinaggio su ghiaccio. Non ci fu nessuna gara in questo sport fino alle Olimpiadi estive del 1908 a Londra, dove si disputarono quattro gare di pattinaggio di figura; Ulrich Salchow (10 volte campione del mondo) e Madge Syers (la prima pattinatrice donna di rilievo) vinsero i titoli individuali con facilità.Tre anni dopo, il conte italiano Eugenio Brunetta d'Usseaux propose al CIO di organizzare una settimana di sport invernali come parte del programma delle Olimpiadi estive del 1912 a Stoccolma. Gli organizzatori si opposero all'idea, poiché volevano promuovere i Giochi Nordici, una competizione di sport invernali a cadenza quadriennale tra concorrenti delle nazioni nordiche. Ad ogni modo, la stessa idea venne proposta nuovamente per i Giochi del 1916, che si dovevano tenere a Berlino. Venne programmata una settimana di sport invernali con pattinaggio di velocità, pattinaggio di figura, hockey su ghiaccio e sci nordico, ma le Olimpiadi del 1916 vennero cancellate a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.
I primi Giochi Olimpici invernali si svolsero dal 25 gennaio al 5 febbraio 1924 a Chamonix-Mont-Blanc, località dell’Alta Savoia francese. Originariamente concepite come “Settimana internazionale degli sport invernali”, dunque non come “Olimpiade” vera e propria, dovettero la loro organizzazione a un’intuizione del CIO: ad inizio secolo, infatti, da una parte era diffusa – tra gli organizzatori – la convinzione che gli sport invernali fossero sport di nicchia e che peccassero di popolarità; dall’altra, i paesi nordici si mostravano contrari, nella misura in cui un’Olimpiade sulla neve avrebbe soppiantato i “loro” Giochi nordici, concepiti nel 1901. Tuttavia, già nei Giochi estivi di Londra 1908 furono introdotte alcune discipline “invernali”: pattinaggio artistico maschile, femminile, a coppie e “figure speciali”; e ad Anversa 1920 apparve l’hockey su ghiaccio. Al congresso del Comitato Internazionale Olimpico, svoltosi a Losanna nel giugno del 1921, si decise l’organizzazione di una “Settimana internazionale degli sport invernali”: dodici giorni per sei discipline (Biathlon, Bob, Curling, Hockey su ghiaccio, Sci, Pattinaggio), sedici nazioni partecipanti per un totale di poco più di duecentocinquanta atleti; la location sarebbe stata Chamonix, Francia, poiché nello stesso anno si sarebbero poi tenute a Parigi le VIII Olimpiadi estive. L’evento, concepito dunque come una sorta di anteprima alle Olimpiadi “vere e proprie”, fu però un successo tanto straordinario quanto inaspettato: il pubblico fu numeroso, ben oltre le aspettative, e molto partecipe. Così, nel 1925 il CIO, dato l’enorme successo ottenuto, istituì i Giochi Olimpici invernali e la “settimana di Chamonix” fu definita, retroattivamente, la prima Olimpiade invernale della storia.
La cerimonia di apertura si tenne il 25 gennaio, mentre quella di chiusura avvenne il 5 febbraio. Le discipline furono: sci nordico, pattinaggio, hockey e bob. Lo sci nordico comprendeva fondo, 18 km e 50 km (questa gara chiamata ufficialmente Gran fondo), salto, e combinata, la sfida più ambita. Il pattinaggio artistico venne articolato in individuale per maschi e femmine, e a coppie, e quello di velocità su quattro distanze 500, 1500, 5000 e 10.000 m, soltanto maschili e mai più cambiate (adesso però competono anche le donne). Allora in più c'era la gran combinata, indubbiamente il risultato più ricercato. Sempre sul ghiaccio, c'era il torneo di hockey, sport ancora quasi non praticato in Italia, così come il pattinaggio. Vi era poi il bob, nel suo termine ufficiale di bobsleigh, e soltanto a quattro. Un equipaggio italiano si classificò sesto.
Oltre che al bob, gli italiani parteciparono soltanto alle gare di sci, con risultati onorevoli.
Charles Jewtraw (USA, pattinaggio), fu il primo campione olimpico della storia dei Giochi invernali vincendo i 500 m di pattinaggio di velocità, mentre Herma Szabo-Plank (Austria, pattinaggio) fu la prima donna campionessa olimpica della storia dei Giochi invernali vincendo il concorso individuale femminile di pattinaggio artistico, l'unica gara femminile in programma.
Ci fu anche una sorta di anteprima del biathlon, con la gara di fondo e tiro per pattuglie militari 'dimostrativa'. E la cosa stupì, perché ancora non si era pensato di inserire la staffetta. Vi prese parte anche una squadra italiana, ma senza fortuna perché uno degli alpini ruppe uno sci. Sei furono i paesi partecipanti: vinse la Svizzera davanti a Finlandia e Francia, quarta la Cecoslovacchia, mentre oltre l'Italia abbandonò anche la Polonia.
L’Italia chiuse le Olimpiadi invernali di Chamonix 1924 senza conquistare medaglia alcuna, riuscendo però a farsi valere in alcune discipline. Il risultato italiano non fu certo eccelso, ma fu fondamentale nello sviluppo di un movimento, che a livello internazionale stentava a decollare.