BELINELLI MARCO

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Marco Belinelli è un cestista italiano nato a San Giovanni in Persiceto il 25 Marzo 1986. Attualmente gioca nei San Antonio Spurs, squadra militante nel prestigioso campionato americano di basket, nel ruolo di guardia. È il primo ed unico italiano, finora, a vincere il titolo NBA (nella stagione 2013/2014 con i San Antonio Spurs); nella scorsa stagione è stato, inoltre, vincitore del Three – point shootout all’NBA All Star Weekend. I primi a credere nel talento di Marco sono i dirigenti della Virtus Bologna, che lo ingaggiano nel 1997 a soli 11 anni. Per quattro anniconsecutivi partecipa con le giovanili della Virtus ai campionati provinciali e regionali, giocando nel ruolo di playmaker, e vincendo per tutti e quattro gli anni i suddetti campionati. Inoltre viene nominato per due volte miglior giocatore delle stesse manifestazioni sportive. Sotto la guida di coach Marco Sanguettoli, Marco matura a vista d’occhio, tanto che a soli 15 anni inizia ad allenarsi con la prima squadra, diretta dal grande Ettore Messina, insieme a grandi giocatori come Emanuel Ginobili. Nella stagione 2002-2003, a soli 16 anni, fa il suo debutto in serie A, chiudendo poi la stagione con 22 presenze in campionato e 12 in competizione europee, con una media di 3 punti a partita, mettendo a referto anche il suo season high di 14 punti contro la Benetton Treviso. La svolta, però, arriva nella stagione successiva: infatti a causa del dissesto finanziario della Virtus, Marco passa all’altra squadra di Bologna, la Fortitudo, dove trova la sua definitiva consacrazione. Qui Beli, come ormai è soprannominato da tutti, viene spostato da play al ruolo di guardia , riuscendo alla fine a ritagliarsi un buon minutaggio sul parquet. Chiude la stagione con 34 partite giocate, una media di 12 minuti abbondanti a partita e 4,5 punti di media. Inoltre quell’anno, la Fortitudo, conquista la finale di campionato, perdendo 3-0 contro la Montepaschi Siena. In campo europeo gioca gli stessi minuti con una media di 3 punti a partita, registrando anche il suo season high di 14 punti contro il Panathinaikos. La squadra, inoltre, conquista anche la finalissima di Eurolega, perdendo a Tel Aviv contro la squadra di casa per 118 a 74. Negli stessi anni Marco indossa anche la canotta della Nazionale juniores, quarta agli Europei di Saragozza, diventando un giocatore di indiscusso talento e migliorando vistosamente le sue “cifre”. In campionato i minuti aumentano mettendo a referto una media di 7 punti a partita e con un season high di 20 punti. Quell’anno inoltre conquista, con la Fortitudo, il suo primo titolo italiano, dando un enorme contributo alla squadra, nella finale vinta contro l’Armani Jeans. Nella stagione successiva Marco diventa a tutti gli effetti il leader della Fortitudo, portando la squadra alla conquista delle finali scudetto, perse poi contro la Montepaschi di Bargnani, vincendo però, ad inizio stagione, la Supercoppa Italiana. Nell’ultima stagione italiana Beli è protagonista di prestazioni altalenanti e discontinue che non consentono alla sua squadra di raggiungere i play-off scudetto, ma vincendo però nel febbraio del 2007, a soli 20 anni, uno dei riconoscimenti più importanti del basket italiano, il “ Premio Reverberi “. Inoltre, diventato ormai uno dei migliori talenti del basket italiano e europeo, approda nella nazionale maggiore disputando i mondiali del Giappone 2006 dove, nella partita contro gli U.S.A., mette a referto 25 punti, divenendo, a fine torneo, il miglior realizzatore italiano. Il 28 giugno 2007 è una delle date più importanti nella carriera del cestista, in quanto, nel corso del draft NBA, viene selezionato come 18° scelta dai Golden State Warriors. L’avventura di Marco in Nba inizia subito bene; infatti, nella Summer League di Las Vegas, vince il premio MVP della manifestazione, con una media di 25 punti, 2 rimbalzi, 2.3 assist, 1.7 recuperi ed il 50% dal campo. Il 30 ottobre 2007 fa ufficialmente il suo esordio in NBA contro gli Utha Jazz, realizzando 6 punti in 12 minuti di gioco. Tuttavia la sua prima stagione negli Stati Uniti si chiude con poche soddisfazioni. Marco infatti chiude il campionato solo con 33 presenze in 82 gare di regular season, complice anche il poco utilizzo da parte dell’head coach. Nella stagione successiva, dopo un’altra ottima Summer League, il coach continua ad utilizzarlo poco. Solo successivamente, anche grazie agli infortuni dei suoi compagni di squadra, riesce a trovare spazio e ben presto trova posto nel quintetto base. Chiude la stagione con buone cifre: una media di 8.9 punti, 1.7 rimbalzi e 21 assist a partita e un utilizzo medio di 21 minuti, complice anche un’assenza per un mese dal parquet per una distorsione alla caviglia. Nel 2009 viene ceduto ai Toronto Raptors, dove sembra poter giocare da guardia titolare ai danni di DeRozan. Alla fine Marco diventa la seconda scelta del coach scendendo sul parquet sempre meno, chiudendo quindi la stagione con cifre più basse rispetto quelle dell’anno precedente. Nonostante il contratto che lo lega ai Raptors fino al 2011, nell’agosto del 2010, passa ai New Orleans Hornets, dove diventa titolare stabile nel quintetto, e, con delle ottime prove , ottiene insieme alla squadra il passaggio ai play-off della Western Conference. Nel luglio del 2012 si trasferisce ai Chicago Bulls dov,e nel maggio del 2013, vincendo il primo turno di play-off contro i Brooklyn Nets, diviene il primo cestista italiano a superare il primo turno play-off di NBA. Dopo un’ottima stagione ai Bulls, a 7 anni dal suo esordio in NBA, approda ai quattro volte campioni NBA San Antonio Spurs, guidati dal grande coach Popovich, giocando al fianco di 3 grandi senatori del campionato americano : Tim Duncan, Tony Parker e Emanuel Ginobili, con il quale aveva già avuto l’onore di giocare da ragazzino nella Virtus. Nella sua prima stagione agli Spurs mette a referto, nel dicembre del 2013, il suo record assoluto con 28 punti in 29 minuti giocati, e, il successivo 2 gennaio, realizza un nuovo record di 32 punti nella sconfitta contro i New York Knicks del connazionale Andrea Bargnani. Sarà poi la stagione successiva a regalargli tutto quello che probabilmente, fin da bambino, aveva sempre sognato. Marco festeggia l’arrivo del 2014 mettendo a referto 32 punti contro i Knicks, con 12/15 dal campo e 6/9 da tre. Grazie alle buone prestazioni e alla media stagionale di 44,5 nel tiro da tre punti, viene scelto per participare, durante l’All Star Game Weekend 2014, all’NBA Three-point shootout, confrontandosi con campioni del calibro di Steph Curry, Damian Lillard e Kevin Love. Arriva in finale con Bradley Bill, dove trionfa, dopo un tie break, con un grandioso risultato di 24 punti, mettendo ko il rivale che fa solo 18. L’azzuro così si aggiudica il trofeo, che prima di lui era passato nelle mani di grandissimi giocatori come Larry Bird, Ray Allen, Paul Pierce, giusto per citarne qualcuno. Ma le soddisfazioni non finiscono: i San Antonio arrivano in finale play-off contro gli Heat di Lebron James. Buona prova dell’italiano in gara-1; in gara-2 crescono i minuti ma le medie si abbassano; così in gara-3 gioca poco ma infila una tripla fondamentale che, molto probabilmente, potrebbe essere il tiro più importante della sua carriera. Gli Spurs vincono anche gara-4 e il 15 giugno, sconfiggendo gli Heat in gara-5, conquistano il 5° titolo NBA della propria storia. Il 15 giugno 2014, Marco Belinelli vince il suo primo titolo NBA, realizzando sicuramente ciò che aveva sognato da sempre e che tutti i cestisti, piccoli e grandi che siano, desiderano realizzare. Marco è il primo ed unico cestista italiano finora a vincere, dando un contributo determinante, il prestigiosto “ anello “, entrando così nella storia del basket italiano e non solo.


PALMARES
CLUB INDIVIDUALI
Campionato italiano: Fortitudo Bologna 2004/2005
MVP Supercoppa Italiana: Fortitudo 2005
Supercoppa italiana: Fortitudo Bologna 2005
Vincitore Three Point Shootout: 2014
Campionato Nba: San Antonio Spurs 2014


Bibliografia: Le stelle dell’Nba ai raggi X: Marco Belinellli
Sitografia: Wikipedia