Scalzone Angelo

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Angelo Scalzone nacque a Casal di Principe il 2 gennaio del 1931 [1]. Nato in una terra ricca di selvaggina, iniziò ad andare a caccia sin da piccolo, seguendo il padre Armando e gli amici. Iniziò ad avvicinarsi al tiro a volo sin da giovane, esercitandosi a sparare nel campetto di tiro, aperto dal padre sul lungomare Domizio e da subito si scorse il suo grande talento [2]. “Don Peppino”, com’era soprannominato, iniziò a gareggiare a livello professionistico negli anni cinquanta e la sua specialità era la “Fossa Olimpica”.( i tiratori sparano su una linea di tiro rettilinea posta parallela a quindici metri dietro la fossa dove ci sono le macchine lancia piattelli [3]) Nei primi anni 60 si mise in luce cimentandosi in una serie di gare di livello nazionale, come la coppa Rossini, e sempre in quel periodo entrò nel giro della nazionale. Qui divenne subito apprezzato dall’ambiente e dai compagni, grazie alle sue qualità che gli hanno permesso il raggiungimento di risultati importanti per la squadra. Nel 1962 conquistò il quarto posto ai mondiali a squadre e si classificò sedicesimo nella Coppa delle Nazioni a livello individuale. L’anno successivo ottenne importanti successi classificandosi terzo ai campionati europei a squadre a Brno, primo alla coppa FITSAC e secondo ai giochi del Mediterraneo a Napoli. Nel 1965 ai campionati europei di tiro a volo, svoltisi a Lisbona, Scalzone vinse il titolo europeo a squadre mentre nei mondiali a Santiago del Cile si classificò secondo nella specialità a squadre e settimo nella individuale. Nel 1966 vinse i campionati europei a Lahti in Finlandia, si piazzò quinto nei campionati mondiali di Wiesbaden in Germania e secondo nell’incontro internazionale di Varsavia. Nel 1967 si aggiudicò il mondiale a squadre a Bologna, conquistò il terzo posto agli europei di Brno e vinse il gran premio FITAV di Modena. Nel 1968 a Namur in Belgio si aggiudicò l’argento agli europei a squadre e successivamente ottenne importanti piazzamenti a Mosca, Roma, Brno. Nel 1970 vinse il gran premio FITAV, nel 71 si classificò terzo ai giochi del Mediterraneo a Smirne e a Madrid e ottenne l’ottava posizione agli Europei. Alcuni mesi prima dell’inizio delle olimpiadi di Monaco di Baviera nel 1972, Scalzone fu escluso dalla spedizione olimpica a causa del criterio di selezione adottato dalla federazione, passato da soggettivo a oggettivo (gli atleti venivano scelti in base all’abbattimento di circa 1000 piattelli). Fu cosi che “Don Peppino” ,iniziò ad allenarsi intensamente curando quasi tutti gli aspetti del suo corpo. In questo modo riuscì a conquistare un posto per la spedizione azzurra ai XX giochi olimpici di Monaco nei quali conquistò la medaglia d’oro, vincendo la finale con il punteggio record di (199/200) piattelli davanti al fortissimo tiratore francese Michel Carrega (198/200) e l’italiano Silvano Bassagni (195/200). Nello stesso periodo vinse anche il gran premio di Brno ed il campionato di Francia. L’anno successivo si riaffermò nuovamente nel gran premio di Brno, si aggiudicò il campionato europeo a Torino nella specialità squadre e ottenne il quarto piazzamento sempre con la squadra ai mondiali di Melbourne. Nel 1975 si classificò primo nella specialità a squadre nel campionato europeo a Vienna, secondo al gran premio d’Europa a Barcellona, quarto sempre a squadre al mondiale di Monaco e quarto nell’individuale all’Europeo [4]. Angelo Scalzone è venuto a mancare, a causa di un male incurabile, il 29 aprile del 1987 a 56 anni mentre si trovava a Villejuif in Francia [1].

Bibliografia
[1] Angelo Scalzone
[2] Il Tiro
[3] Fitav
[4] www.medagliedoro.org