Differenze tra le versioni di "Alessandro Zanardi"

Da Wikisport.
Jump to navigation Jump to search
Riga 1: Riga 1:
NATO: Bologna, 23 ottobre 1966
                                                '''ALESSANDRO ZANARDI'''
SPORT: Alessandro Zanardi è un pilota automobilistico, ciclista su strada e conduttore televisivo italiano. Nell'automobilismo si è laureato campione KART nel 1997 e 1998 e campione italiano superturismo nel 2005. Nel paraciclismo ha conquistato due medaglie d'oro ai giochi paralimpici di Londra 2012 e tre titoli ai campionati mondiali di Baie-Comeau 2013.
'''NATO''': Bologna, 23 ottobre 1966.<br />
'''SPORT''': Alessandro Zanardi è un pilota automobilistico, ciclista su strada e conduttore televisivo italiano. Nell'automobilismo si è laureato campione KART nel 1997 e 1998 e campione italiano superturismo nel 2005. Nel paraciclismo ha conquistato due medaglie d'oro ai giochi paralimpici di Londra 2012 e tre titoli ai campionati mondiali di Baie-Comeau 2013.<br />


CARRIERA:
'''CARRIERA''':
l'esordio nei kart: Alessandro Zanardi sviluppò fin da bambino la passione per i motori. La famiglia, però, inizialmente si oppose a causa della morte della sorella maggiore in un incidente stradale, ma lui a quattordici anni costruì il suo primo kart, potendo contare su un mezzo scarsamente competitivo e sull'assistenza del padre, anch'esso ottimo pilota dilettante e grande intenditore. Il suo debutto avvenne a Vado in una gara sponsorizzata dalla Pubblica assistenza. Nel 1982 si iscrisse al campionato nazionale, categoria 100cc, e a fine anno concluse terzo in classifica generale. Negli anni seguenti prese parte a diversi eventi sia a livello nazionale che internazionale migliorando il suo stile di guida. Nel 1985 riuscì a conquistare il titolo italiano e ad imporsi al Gran Premio di Hong Kong, risultato che ripeté nel 1988. Si affermò inoltre come campione europeo nella categoria 135cc. Proprio in quell'anno fu protagonista di un episodio singolare: in una gara a Göteborg protagonista di un lungo duello con Massimiliano Orsini ,all'ultimo giro, il suo kart venne seriamente danneggiato da quest'ultimo; Zanardi, nel tentativo di portare comunque al termine la gara, decise di spingere il kart fino al traguardo. Grazie a questa passione ottenne nel tempo ottimi risultati come i tre Campionati italiani ed il titolo Europeo di kart: i risultati lo fanno entrare di diritto in Formula 3 dove, come miglior risultato, ottiene un secondo posto nel Campionato Europeo.
l'esordio  
Le formule minori: Nel 1988 esordì nella F3 italiana, con una Dallara-Alfa Romeo del team di Coperchini. Durante questa stagione ebbe, però alcune difficoltà ad adattarsi al nuovo tipo di vetture e non andò oltre un quinto posto. L'anno seguente con una Ralt- Toyota ottenne le prime soddisfazioni, come: la pole position nella gara inaugurale di Vallelunga, conclusa poi al secondo posto, a causa della fragilità del motore nipponico e del passaggio da parte della scuderia ad una benzina senza piombo; Per la prima vittoria dovette però attendere il 1990. Con il passaggio al team RC Motorsport riuscì ad imporsi in due appuntamenti e sfiorò il titolo italiano, arrivando secondo. Partì inoltre in pole position al Gran Premio di Monaco di Formula 3 e vinse la Coppa Europa in prova unica a Le Mans. Nel 1991 decise di passare in Formula 3000, guidando per il team “il Barone Rampante” al volante di una Reynard. Vinse la gara d'esordio a Vallelunga, ripetendosi un paio di mesi dopo al Mugello. Nonostante le otto partenze in prima fila su dieci gare, non riuscì a conquistare il titolo, ma venne comunque premiato da Autosprint alla cerimonia dei “caschi d'oro” come miglior pilota italiano dell'anno ed ebbe modo di testare per la prima volta una vettura di formula 1.
nei kart: Alessandro Zanardi sviluppò fin da bambino la passione per i motori. La famiglia, però, inizialmente si oppose a causa della morte della sorella maggiore in un incidente stradale, ma lui a quattordici anni costruì il suo primo kart, potendo contare su un mezzo scarsamente competitivo e sull'assistenza del padre, anch'esso ottimo pilota dilettante e grande intenditore. Il suo debutto avvenne a Vado in una gara sponsorizzata dalla Pubblica assistenza. Nel 1982 si iscrisse al campionato nazionale, categoria 100cc, e a fine anno concluse terzo in classifica generale. Negli anni seguenti prese parte a diversi eventi sia a livello nazionale che internazionale migliorando il suo stile di guida. Nel 1985 riuscì a conquistare il titolo italiano e ad imporsi al Gran Premio di Hong Kong, risultato che ripeté nel 1988. Si affermò inoltre come campione europeo nella categoria 135cc. Proprio in quell'anno fu protagonista di un episodio singolare: in una gara a Göteborg protagonista di un lungo duello con Massimiliano Orsini ,all'ultimo giro, il suo kart venne seriamente danneggiato da quest'ultimo; Zanardi, nel tentativo di portare comunque al termine la gara, decise di spingere il kart fino al traguardo. Grazie a questa passione ottenne nel tempo ottimi risultati come i tre Campionati italiani ed il titolo Europeo di kart: i risultati lo fanno entrare di diritto in Formula 3 dove, come miglior risultato, ottiene un secondo posto nel Campionato Europeo.
  Debutto in Formula 1: Nel 1991, Eddie Jordan lo schiera nel suo team di Formula 1 per le ultime tre gare stagionali. Pur confermandosi grande combattente non ottenne però in quel periodo risultati di rilievo. Nonostante ciò, l'anno successivo 1992, venne comunque riconfermato dallo stesso Eddie Jordan per una seconda stagione, ma il team irlandese si trovava in una situazione finanziaria precaria e necessitava di ingenti sponsor di cui il pilota italiano non disponeva. Fu quindi costretto a cercare un'altra scuderia e firmò un contratto con Ken Tyrrel per correre la prima gara stagionale con la sua squadra. A metà stagione, poi, Giancarlo Minardi gli diede l'occasione di disputare tre corse. L'anno seguente venne ingaggiato dalla Lotus.  Al Gran Premio del Brasile ottenne il primo punto mondiale piazzandosi in sesta posizione, in questa gara Zanardi era rimasto vittima di un infortunio durante la corsa, guidando per gli ultimi venti giri con una mano sola. A Imola si rese protagonista di una lunga rimonta fino al quinto posto, in Spagna ottenne la sesta posizione e infine un settimo posto a Monaco. Nello stesso anno, 1993, fece un terribile incidente durante il Gran Premio del Belgio. Un guasto alle sospensioni, fece si che il pilota si schiantasse a oltre 240km orari contro le barriere del Raidillon, facendogli concludere così, in anticipo la stagione. Un anno dopo però ritornò a correre nel Gran Premio di Spagna, ma alla fine di quell'anno la Lotus fallì, e Zanardi si ritirò una prima volta dalla Formula 1, pur non smettendo di correre.
Le formule minori: Nel 1988 esordì nella F3 italiana, con una Dallara-Alfa Romeo del team di Coperchini. Durante questa stagione ebbe, però alcune difficoltà ad adattarsi al nuovo tipo di vetture e non andò oltre un quinto posto. L'anno seguente con una Ralt- Toyota ottenne le prime soddisfazioni, come: la pole position nella gara inaugurale di Vallelunga, conclusa poi al secondo posto, a causa della fragilità del motore nipponico e del passaggio da parte della scuderia ad una benzina senza piombo; Per la prima vittoria dovette però attendere il 1990. Con il passaggio al team RC Motorsport riuscì ad imporsi in due appuntamenti e sfiorò il titolo italiano, arrivando secondo. Partì inoltre in pole position al Gran Premio di Monaco di Formula 3 e vinse la Coppa Europa in prova unica a Le Mans. Nel 1991 decise di passare in Formula 3000, guidando per il team “il Barone Rampante” al volante di una Reynard. Vinse la gara d'esordio a Vallelunga, ripetendosi un paio di mesi dopo al Mugello. Nonostante le otto partenze in prima fila su dieci gare, non riuscì a conquistare il titolo, ma venne comunque premiato da Autosprint alla cerimonia dei “caschi d'oro” come miglior pilota italiano dell'anno ed ebbe modo di testare per la prima volta una vettura di formula 1.<br />
Ritorno nella KART: Nel 1995 nonostante i tanti contatti con squadre di Formula 1, nulla va a buon fine e viene avvicinato da procuratori che lo propongono come manager della Formula kart americana. Chip Ganassi, leggenda della serie americana, era alla ricerca di un secondo pilota per la stagione 1996 di Champ Car così decise di convincere Zanardi portandolo nuovamente negli Stati Uniti per una sezione di test. Zanardi  firmò quindi il contratto e si ambientò in fretta ottenendo la pole position alla seconda gara e tre vittorie nella seconda parte della stagione che gli assicurarono il terzo posto nel campionato vinse poi le due stagioni successive: 1997 e 1998.  
  ''Debutto in Formula 1'': Nel 1991, Eddie Jordan lo schiera nel suo team di Formula 1 per le ultime tre gare stagionali. Pur confermandosi grande combattente non ottenne però in quel periodo risultati di rilievo. Nonostante ciò, l'anno successivo 1992, venne comunque riconfermato dallo stesso Eddie Jordan per una seconda stagione, ma il team irlandese si trovava in una situazione finanziaria precaria e necessitava di ingenti sponsor di cui il pilota italiano non disponeva. Fu quindi costretto a cercare un'altra scuderia e firmò un contratto con Ken Tyrrel per correre la prima gara stagionale con la sua squadra. A metà stagione, poi, Giancarlo Minardi gli diede l'occasione di disputare tre corse. L'anno seguente venne ingaggiato dalla Lotus.  Al Gran Premio del Brasile ottenne il primo punto mondiale piazzandosi in sesta posizione, in questa gara Zanardi era rimasto vittima di un infortunio durante la corsa, guidando per gli ultimi venti giri con una mano sola. A Imola si rese protagonista di una lunga rimonta fino al quinto posto, in Spagna ottenne la sesta posizione e infine un settimo posto a Monaco. Nello stesso anno, 1993, fece un terribile incidente durante il Gran Premio del Belgio. Un guasto alle sospensioni, fece si che il pilota si schiantasse a oltre 240km orari contro le barriere del Raidillon, facendogli concludere così, in anticipo la stagione. Un anno dopo però ritornò a correre nel Gran Premio di Spagna, ma alla fine di quell'anno la Lotus fallì, e Zanardi si ritirò una prima volta dalla Formula 1, pur non smettendo di correre.<br />
Ritorno alla Formula 1: Nel 1998 Zanardi prese contatti con Frank Williams per partecipare al Campionato mondiale di Formula 1 nel 1999, dopo che il suo nome era stato avvicinato anche alla Ferrari, ma come nella precedente esperienza continuò a non ottenere grandi risultati. Ormai demoralizzato, non ottenne più alcun risultato di rilievo terminando la stagione a zero punti, così pilota e squadra annullarono il contratto e l'italiano si ritrovò senza un volante per l'anno seguente.  
''Ritorno nella KART'': Nel 1995 nonostante i tanti contatti con squadre di Formula 1, nulla va a buon fine e viene avvicinato da procuratori che lo propongono come manager della Formula kart americana. Chip Ganassi, leggenda della serie americana, era alla ricerca di un secondo pilota per la stagione 1996 di Champ Car così decise di convincere Zanardi portandolo nuovamente negli Stati Uniti per una sezione di test. Zanardi  firmò quindi il contratto e si ambientò in fretta ottenendo la pole position alla seconda gara e tre vittorie nella seconda parte della stagione che gli assicurarono il terzo posto nel campionato vinse poi le due stagioni successive: 1997 e 1998.<br />
Ritorno alla Champ Car: Uscito demotivato dall'esperienza in Formula 1, Zanardi si allontanò momentaneamente dal mondo dell'automobilismo, ma nel luglio 2000 tornò negli stati Uniti per sostenere dei test con il team di Moo Nunn suo ingegnere all'epoca dei titoli conquistati in Champ Car e ora proprietario di una scuderia che lo ingaggiò per la stagione 2001. Fin dall'inizio del campionato, però, si evidenziarono diversi problemi, tra cui le difficoltà di Zanardi a trovare un buon assetto per le qualifiche e l'inesperienza del team.
''Ritorno alla Formula 1'': Nel 1998 Zanardi prese contatti con Frank Williams per partecipare al Campionato mondiale di Formula 1 nel 1999, dopo che il suo nome era stato avvicinato anche alla Ferrari, ma come nella precedente esperienza continuò a non ottenere grandi risultati. Ormai demoralizzato, non ottenne più alcun risultato di rilievo terminando la stagione a zero punti, così pilota e squadra annullarono il contratto e l'italiano si ritrovò senza un volante per l'anno seguente.<br />
Il grave incidente: Il 5 settembre 2001 a Lausitz, in Germania, stava disputando una delle sue migliori gare di sempre: dopo una partenza in fondo alla pit lane era riuscito a recuperare una posizione dopo l’altra e a piazzarsi in testa alla gara. Dopo un pit stop, probabilmente troppo posticipato, stava rientrando in pista cercando di non perdere posizioni ma a causa di un colpo di acceleratore si ritrovò di traverso in mezzo alla pista. Un primo pilota riuscì ad evitarlo per poco, ma un altro pilota, subito dietro, riuscì a vedere l’auto di Zanardi soltanto all’ultimo minuto, la colpì di fianco e tagliò via il muso dell’automobile. Immediatamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi apparve in condizioni disperate, l'impatto gli aveva amputato entrambi gli arti inferiori. Dopo un primo soccorso in pista, in ospedale i medici lo operarono per tre ore nel tentativo di chiudere le ferite, e alla fine riuscirono a salvargli la vita. Il pilota rimase incosciente per oltre una settimana. Dopo sei settimane di ricovero e una quindicina di operazioni subite, Zanardi poté lasciare l'ospedale per cominciare il processo di riabilitazione.  
''Ritorno alla Champ Car'': Uscito demotivato dall'esperienza in Formula 1, Zanardi si allontanò momentaneamente dal mondo dell'automobilismo, ma nel luglio 2000 tornò negli stati Uniti per sostenere dei test con il team di Moo Nunn suo ingegnere all'epoca dei titoli conquistati in Champ Car e ora proprietario di una scuderia che lo ingaggiò per la stagione 2001. Fin dall'inizio del campionato, però, si evidenziarono diversi problemi, tra cui le difficoltà di Zanardi a trovare un buon assetto per le qualifiche e l'inesperienza del team.<br />
Il recupero e il ritorno alle corse: Appena dopo l'incidente Zanardi decise che le protesi in commercio non lo soddisfacevano e disegnò da solo un paio di nuove gambe artificiali, con l'obbiettivo di tornare a gareggiare. Ci riuscì nel 2002 quando tornò nel circuito tedesco nel quale due anni prima era stato vittima del terribile incidente, per ripercorrere simbolicamente i restanti 13 giri della gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata. I tempi registrati sul giro furono velocissimi e gli avrebbero permesso di partire dalla quinta posizione se il pilota fosse stato iscritto al campionato. La prova lo convinse a tornare a correre diventando pilota della BMW, utilizzando un’auto modificata apposta per poter essere guidata senza gambe. Corse vari campionati, ottenendo diverse vittorie: Nell'ottobre 2005 vinse la prima manche del Campionato Europeo Superturismo a Vallelunga, nel 2006 partecipa ancora con la BMW al Campionato Italiano Superturismo e al WTCC, nel quale conquista la seconda vittoria. Nel 2009 si impone in gara-1 a Brno e infine annuncia il suo ritiro.
''Il grave incidente'': Il 5 settembre 2001 a Lausitz, in Germania, stava disputando una delle sue migliori gare di sempre: dopo una partenza in fondo alla pit lane era riuscito a recuperare una posizione dopo l’altra e a piazzarsi in testa alla gara. Dopo un pit stop, probabilmente troppo posticipato, stava rientrando in pista cercando di non perdere posizioni ma a causa di un colpo di acceleratore si ritrovò di traverso in mezzo alla pista. Un primo pilota riuscì ad evitarlo per poco, ma un altro pilota, subito dietro, riuscì a vedere l’auto di Zanardi soltanto all’ultimo minuto, la colpì di fianco e tagliò via il muso dell’automobile. Immediatamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi apparve in condizioni disperate, l'impatto gli aveva amputato entrambi gli arti inferiori. Dopo un primo soccorso in pista, in ospedale i medici lo operarono per tre ore nel tentativo di chiudere le ferite, e alla fine riuscirono a salvargli la vita. Il pilota rimase incosciente per oltre una settimana. Dopo sei settimane di ricovero e una quindicina di operazioni subite, Zanardi poté lasciare l'ospedale per cominciare il processo di riabilitazione.<br />
Sport paralimpico: Dopo l'incidente Zanardi ha iniziato a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e dopo il ritiro dalle corse automobilistiche ha intrapreso una nuova carriera sportiva nel paraciclismo dove corre con la handbike nella categoria H4. Ha preso parte alla sua prima gara partecipando alla maratona di New York nel 2007, in cui ha colto un sorprendente 4º posto. Il 19 giugno 2010, ai campionati italiani di ciclismo su strada di Treviso, ha conquistato la maglia tricolore. A campionati mondiali del 2011 a Roskilde, in Danimarca, ha vinto la medaglia d'argento nella prova a cronometro, ed ha ottenuto un 5º posto nella prova in linea. Il 6 novembre 2011 ha vinto la maratona newyorkese, stabilendo nell'occasione anche il nuovo record della categoria handbike. Il 18 marzo 2012 ha vinto la maratona di Roma, timbrando pure stavolta il record del percorso. Nell'estate 2012 si presenta al via dei XIV Giochi paralimpici estivi di Londra, con ambizioni di medaglia sia a cronometro che su strada. Il 5 settembre conquista l'oro nella gara contro il tempo svoltasi sul circuito di Brands Hatch. Nella stessa pista, il 7 settembre ottiene il suo secondo titolo paralimpico, stavolta nella prova su strada. Il giorno dopo riesce ad ottenere la sua terza medaglia, questa volta d'argento, nella staffetta a squadre mista H1-4. Al termine della Paralimpiade, viene scelto come portabandiera azzurro per la cerimonia di chiusura dei Giochi. Il 4 ottobre seguente, in virtù dei risultati conseguiti a Londra, viene eletto "Atleta del mese" da un sondaggio online del comitato Paralimpico Internazionale. L'anno successivo, Zanardi si conferma ai massimi livelli della sua categoria. In Canada, nello spazio di pochi giorni, dapprima vince la Coppa del Mondo, e ai successivi campionati mondiali di Baie-Comeau inanella tre medaglie d'oro, confermandosi dopo la Paralimpiade nelle prove a cronometro e su strada, e trionfando stavolta anche nella staffetta mista.
''Il recupero e il ritorno alle corse'': Appena dopo l'incidente Zanardi decise che le protesi in commercio non lo soddisfacevano e disegnò da solo un paio di nuove gambe artificiali, con l'obbiettivo di tornare a gareggiare. Ci riuscì nel 2002 quando tornò nel circuito tedesco nel quale due anni prima era stato vittima del terribile incidente, per ripercorrere simbolicamente i restanti 13 giri della gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata. I tempi registrati sul giro furono velocissimi e gli avrebbero permesso di partire dalla quinta posizione se il pilota fosse stato iscritto al campionato. La prova lo convinse a tornare a correre diventando pilota della BMW, utilizzando un’auto modificata apposta per poter essere guidata senza gambe. Corse vari campionati, ottenendo diverse vittorie: Nell'ottobre 2005 vinse la prima manche del Campionato Europeo Superturismo a Vallelunga, nel 2006 partecipa ancora con la BMW al Campionato Italiano Superturismo e al WTCC, nel quale conquista la seconda vittoria. Nel 2009 si impone in gara-1 a Brno e infine annuncia il suo ritiro.<br />
''Sport paralimpico'': Dopo l'incidente Zanardi ha iniziato a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e dopo il ritiro dalle corse automobilistiche ha intrapreso una nuova carriera sportiva nel paraciclismo dove corre con la handbike nella categoria H4. Ha preso parte alla sua prima gara partecipando alla maratona di New York nel 2007, in cui ha colto un sorprendente 4º posto. Il 19 giugno 2010, ai campionati italiani di ciclismo su strada di Treviso, ha conquistato la maglia tricolore. A campionati mondiali del 2011 a Roskilde, in Danimarca, ha vinto la medaglia d'argento nella prova a cronometro, ed ha ottenuto un 5º posto nella prova in linea. Il 6 novembre 2011 ha vinto la maratona newyorkese, stabilendo nell'occasione anche il nuovo record della categoria handbike. Il 18 marzo 2012 ha vinto la maratona di Roma, timbrando pure stavolta il record del percorso. Nell'estate 2012 si presenta al via dei XIV Giochi paralimpici estivi di Londra, con ambizioni di medaglia sia a cronometro che su strada. Il 5 settembre conquista l'oro nella gara contro il tempo svoltasi sul circuito di Brands Hatch. Nella stessa pista, il 7 settembre ottiene il suo secondo titolo paralimpico, stavolta nella prova su strada. Il giorno dopo riesce ad ottenere la sua terza medaglia, questa volta d'argento, nella staffetta a squadre mista H1-4. Al termine della Paralimpiade, viene scelto come portabandiera azzurro per la cerimonia di chiusura dei Giochi. Il 4 ottobre seguente, in virtù dei risultati conseguiti a Londra, viene eletto "Atleta del mese" da un sondaggio online del comitato Paralimpico Internazionale. L'anno successivo, Zanardi si conferma ai massimi livelli della sua categoria. In Canada, nello spazio di pochi giorni, dapprima vince la Coppa del Mondo, e ai successivi campionati mondiali di Baie-Comeau inanella tre medaglie d'oro, confermandosi dopo la Paralimpiade nelle prove a cronometro e su strada, e trionfando stavolta anche nella staffetta mista.
Televisione: Nel 2010 la sua carriera si arricchisce di una nuova esperienza, quella di conduttore televisivo.
Televisione: Nel 2010 la sua carriera si arricchisce di una nuova esperienza, quella di conduttore televisivo.


Giochi Paralimpici
'''Siti utilizzati''':
oro Londra 2012 cronometro
http://it.wikipedia.org/wiki/Alex_Zanardi
oro Londra 2012 strada
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=1083&biografia=Alex+Zanardi  
argento Londra 2012 staffetta
http://www.ilpost.it/2012/09/08/la-storia-di-alex-zanardi/
Mondiali su strada
oro Baie-Comeau 2013 cronometro
oro Baie-Comeau 2013 strada
oro Baie-Comeau 2013 staffetta
argento Roskilde 2011 cronometro
 
 
 
 
siti utilizzati:<br />
[http://it.wikipedia.org/wiki/Alex_Zanardi Alex Zanardi wikipedia]<br />
[http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=1083&biografia=Alex+Zanardi sito biografie online]<br />
[http://www.ilpost.it/2012/09/08/la-storia-di-alex-zanardi/ sito ilpost la storia di Alex Zanardi]<br />

Versione delle 12:24, 23 mag 2016

                                                ALESSANDRO ZANARDI

NATO: Bologna, 23 ottobre 1966.
SPORT: Alessandro Zanardi è un pilota automobilistico, ciclista su strada e conduttore televisivo italiano. Nell'automobilismo si è laureato campione KART nel 1997 e 1998 e campione italiano superturismo nel 2005. Nel paraciclismo ha conquistato due medaglie d'oro ai giochi paralimpici di Londra 2012 e tre titoli ai campionati mondiali di Baie-Comeau 2013.

CARRIERA: l'esordio nei kart: Alessandro Zanardi sviluppò fin da bambino la passione per i motori. La famiglia, però, inizialmente si oppose a causa della morte della sorella maggiore in un incidente stradale, ma lui a quattordici anni costruì il suo primo kart, potendo contare su un mezzo scarsamente competitivo e sull'assistenza del padre, anch'esso ottimo pilota dilettante e grande intenditore. Il suo debutto avvenne a Vado in una gara sponsorizzata dalla Pubblica assistenza. Nel 1982 si iscrisse al campionato nazionale, categoria 100cc, e a fine anno concluse terzo in classifica generale. Negli anni seguenti prese parte a diversi eventi sia a livello nazionale che internazionale migliorando il suo stile di guida. Nel 1985 riuscì a conquistare il titolo italiano e ad imporsi al Gran Premio di Hong Kong, risultato che ripeté nel 1988. Si affermò inoltre come campione europeo nella categoria 135cc. Proprio in quell'anno fu protagonista di un episodio singolare: in una gara a Göteborg protagonista di un lungo duello con Massimiliano Orsini ,all'ultimo giro, il suo kart venne seriamente danneggiato da quest'ultimo; Zanardi, nel tentativo di portare comunque al termine la gara, decise di spingere il kart fino al traguardo. Grazie a questa passione ottenne nel tempo ottimi risultati come i tre Campionati italiani ed il titolo Europeo di kart: i risultati lo fanno entrare di diritto in Formula 3 dove, come miglior risultato, ottiene un secondo posto nel Campionato Europeo. Le formule minori: Nel 1988 esordì nella F3 italiana, con una Dallara-Alfa Romeo del team di Coperchini. Durante questa stagione ebbe, però alcune difficoltà ad adattarsi al nuovo tipo di vetture e non andò oltre un quinto posto. L'anno seguente con una Ralt- Toyota ottenne le prime soddisfazioni, come: la pole position nella gara inaugurale di Vallelunga, conclusa poi al secondo posto, a causa della fragilità del motore nipponico e del passaggio da parte della scuderia ad una benzina senza piombo; Per la prima vittoria dovette però attendere il 1990. Con il passaggio al team RC Motorsport riuscì ad imporsi in due appuntamenti e sfiorò il titolo italiano, arrivando secondo. Partì inoltre in pole position al Gran Premio di Monaco di Formula 3 e vinse la Coppa Europa in prova unica a Le Mans. Nel 1991 decise di passare in Formula 3000, guidando per il team “il Barone Rampante” al volante di una Reynard. Vinse la gara d'esordio a Vallelunga, ripetendosi un paio di mesi dopo al Mugello. Nonostante le otto partenze in prima fila su dieci gare, non riuscì a conquistare il titolo, ma venne comunque premiato da Autosprint alla cerimonia dei “caschi d'oro” come miglior pilota italiano dell'anno ed ebbe modo di testare per la prima volta una vettura di formula 1.

Debutto in Formula 1: Nel 1991, Eddie Jordan lo schiera nel suo team di Formula 1 per le ultime tre gare stagionali. Pur confermandosi grande combattente non ottenne però in quel periodo risultati di rilievo. Nonostante ciò, l'anno successivo 1992, venne comunque riconfermato dallo stesso Eddie Jordan per una seconda stagione, ma il team irlandese si trovava in una situazione finanziaria precaria e necessitava di ingenti sponsor di cui il pilota italiano non disponeva. Fu quindi costretto a cercare un'altra scuderia e firmò un contratto con Ken Tyrrel per correre la prima gara stagionale con la sua squadra. A metà stagione, poi, Giancarlo Minardi gli diede l'occasione di disputare tre corse. L'anno seguente venne ingaggiato dalla Lotus.  Al Gran Premio del Brasile ottenne il primo punto mondiale piazzandosi in sesta posizione, in questa gara Zanardi era rimasto vittima di un infortunio durante la corsa, guidando per gli ultimi venti giri con una mano sola. A Imola si rese protagonista di una lunga rimonta fino al quinto posto, in Spagna ottenne la sesta posizione e infine un settimo posto a Monaco. Nello stesso anno, 1993, fece un terribile incidente durante il Gran Premio del Belgio. Un guasto alle sospensioni, fece si che il pilota si schiantasse a oltre 240km orari contro le barriere del Raidillon, facendogli concludere così, in anticipo la stagione. Un anno dopo però ritornò a correre nel Gran Premio di Spagna, ma alla fine di quell'anno la Lotus fallì, e Zanardi si ritirò una prima volta dalla Formula 1, pur non smettendo di correre.

Ritorno nella KART: Nel 1995 nonostante i tanti contatti con squadre di Formula 1, nulla va a buon fine e viene avvicinato da procuratori che lo propongono come manager della Formula kart americana. Chip Ganassi, leggenda della serie americana, era alla ricerca di un secondo pilota per la stagione 1996 di Champ Car così decise di convincere Zanardi portandolo nuovamente negli Stati Uniti per una sezione di test. Zanardi firmò quindi il contratto e si ambientò in fretta ottenendo la pole position alla seconda gara e tre vittorie nella seconda parte della stagione che gli assicurarono il terzo posto nel campionato vinse poi le due stagioni successive: 1997 e 1998.
Ritorno alla Formula 1: Nel 1998 Zanardi prese contatti con Frank Williams per partecipare al Campionato mondiale di Formula 1 nel 1999, dopo che il suo nome era stato avvicinato anche alla Ferrari, ma come nella precedente esperienza continuò a non ottenere grandi risultati. Ormai demoralizzato, non ottenne più alcun risultato di rilievo terminando la stagione a zero punti, così pilota e squadra annullarono il contratto e l'italiano si ritrovò senza un volante per l'anno seguente.
Ritorno alla Champ Car: Uscito demotivato dall'esperienza in Formula 1, Zanardi si allontanò momentaneamente dal mondo dell'automobilismo, ma nel luglio 2000 tornò negli stati Uniti per sostenere dei test con il team di Moo Nunn suo ingegnere all'epoca dei titoli conquistati in Champ Car e ora proprietario di una scuderia che lo ingaggiò per la stagione 2001. Fin dall'inizio del campionato, però, si evidenziarono diversi problemi, tra cui le difficoltà di Zanardi a trovare un buon assetto per le qualifiche e l'inesperienza del team.
Il grave incidente: Il 5 settembre 2001 a Lausitz, in Germania, stava disputando una delle sue migliori gare di sempre: dopo una partenza in fondo alla pit lane era riuscito a recuperare una posizione dopo l’altra e a piazzarsi in testa alla gara. Dopo un pit stop, probabilmente troppo posticipato, stava rientrando in pista cercando di non perdere posizioni ma a causa di un colpo di acceleratore si ritrovò di traverso in mezzo alla pista. Un primo pilota riuscì ad evitarlo per poco, ma un altro pilota, subito dietro, riuscì a vedere l’auto di Zanardi soltanto all’ultimo minuto, la colpì di fianco e tagliò via il muso dell’automobile. Immediatamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi apparve in condizioni disperate, l'impatto gli aveva amputato entrambi gli arti inferiori. Dopo un primo soccorso in pista, in ospedale i medici lo operarono per tre ore nel tentativo di chiudere le ferite, e alla fine riuscirono a salvargli la vita. Il pilota rimase incosciente per oltre una settimana. Dopo sei settimane di ricovero e una quindicina di operazioni subite, Zanardi poté lasciare l'ospedale per cominciare il processo di riabilitazione.
Il recupero e il ritorno alle corse: Appena dopo l'incidente Zanardi decise che le protesi in commercio non lo soddisfacevano e disegnò da solo un paio di nuove gambe artificiali, con l'obbiettivo di tornare a gareggiare. Ci riuscì nel 2002 quando tornò nel circuito tedesco nel quale due anni prima era stato vittima del terribile incidente, per ripercorrere simbolicamente i restanti 13 giri della gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata. I tempi registrati sul giro furono velocissimi e gli avrebbero permesso di partire dalla quinta posizione se il pilota fosse stato iscritto al campionato. La prova lo convinse a tornare a correre diventando pilota della BMW, utilizzando un’auto modificata apposta per poter essere guidata senza gambe. Corse vari campionati, ottenendo diverse vittorie: Nell'ottobre 2005 vinse la prima manche del Campionato Europeo Superturismo a Vallelunga, nel 2006 partecipa ancora con la BMW al Campionato Italiano Superturismo e al WTCC, nel quale conquista la seconda vittoria. Nel 2009 si impone in gara-1 a Brno e infine annuncia il suo ritiro.
Sport paralimpico: Dopo l'incidente Zanardi ha iniziato a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e dopo il ritiro dalle corse automobilistiche ha intrapreso una nuova carriera sportiva nel paraciclismo dove corre con la handbike nella categoria H4. Ha preso parte alla sua prima gara partecipando alla maratona di New York nel 2007, in cui ha colto un sorprendente 4º posto. Il 19 giugno 2010, ai campionati italiani di ciclismo su strada di Treviso, ha conquistato la maglia tricolore. A campionati mondiali del 2011 a Roskilde, in Danimarca, ha vinto la medaglia d'argento nella prova a cronometro, ed ha ottenuto un 5º posto nella prova in linea. Il 6 novembre 2011 ha vinto la maratona newyorkese, stabilendo nell'occasione anche il nuovo record della categoria handbike. Il 18 marzo 2012 ha vinto la maratona di Roma, timbrando pure stavolta il record del percorso. Nell'estate 2012 si presenta al via dei XIV Giochi paralimpici estivi di Londra, con ambizioni di medaglia sia a cronometro che su strada. Il 5 settembre conquista l'oro nella gara contro il tempo svoltasi sul circuito di Brands Hatch. Nella stessa pista, il 7 settembre ottiene il suo secondo titolo paralimpico, stavolta nella prova su strada. Il giorno dopo riesce ad ottenere la sua terza medaglia, questa volta d'argento, nella staffetta a squadre mista H1-4. Al termine della Paralimpiade, viene scelto come portabandiera azzurro per la cerimonia di chiusura dei Giochi. Il 4 ottobre seguente, in virtù dei risultati conseguiti a Londra, viene eletto "Atleta del mese" da un sondaggio online del comitato Paralimpico Internazionale. L'anno successivo, Zanardi si conferma ai massimi livelli della sua categoria. In Canada, nello spazio di pochi giorni, dapprima vince la Coppa del Mondo, e ai successivi campionati mondiali di Baie-Comeau inanella tre medaglie d'oro, confermandosi dopo la Paralimpiade nelle prove a cronometro e su strada, e trionfando stavolta anche nella staffetta mista. Televisione: Nel 2010 la sua carriera si arricchisce di una nuova esperienza, quella di conduttore televisivo.

Siti utilizzati:  http://it.wikipedia.org/wiki/Alex_Zanardihttp://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=1083&biografia=Alex+Zanardihttp://www.ilpost.it/2012/09/08/la-storia-di-alex-zanardi/